Ok a tamponi rapidi da medico di base, ma condomini insorgono

Siglato ieri l’accordo, ma resta la contrarietà di alcune sigle sindacali. A Roma in molti palazzi che ospitano gli ambulatori gli amministratori si oppongono

Da oggi sarà possibile fare i tamponi antigienici rapidi anche dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta. La misura, contenuta nel decreto Ristori, è stata finanziata con 30 milioni di euro.

Ma l’accordo tra sindacati medici e Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) è stato firmato soltanto dalla Federazione dei medici di medicina generale -Fimmg e non dalle altre sigle: Sindacato nazionale autonomo dei medici Italiani-Snami, Intesa sindacale e Sindacato medici italiani-Smi, che contestano la “mancata garanzia della sicurezza di cittadini e operatori”.

Contro l’ipotesi anche gli amministratori dei condomini che ospitano medici e pediatri. A Roma, scrive oggi il Messaggero, sono almeno 300 gli studi medici che hanno aderito alla chiamata della Regione, ma devono fare i conti con residenti agguerriti e amministratori di condominio che rispolverano regolamenti risalenti agli anni ‘30 che, per via dell’influenza spagnola, vietavano certe attività sanitaria nei condomini.

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