Omicidio a Latina: carabiniere uccide per gelosia direttore albergo e ferisce l’ex

Dall’agosto del 2022 era in licenza straordinaria per gravi motivi di salute ma aveva ancora la pistola d’ordinanza.

Con quattro colpi di pistola l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro ha ucciso Giovanni Fidaleo, direttore dell’hotel Nuova Suio a Castelforte e con altri due ha ferito gravemente Miriam Mignano, ex dipendente dell’albergo prima di diventare guardia giurata. La ricostruzione fatta dalla procura di Cassino riguarda il fatto di sangue che si è consumato ieri pomeriggio dopo le 16 nella località termale dove l’appuntato in servizio presso la stazione carabinieri di Carinola è arrivato alla guida della sua Ford Focus. L’uomo conosceva la zona perché aveva prestato servizio per anni alla stazione dei carabinieri di Castelforte. Dall’agosto del 2022 era in licenza straordinaria per gravi motivi di salute ma aveva ancora la pistola d’ordinanza.

Con quell’arma, ieri, è entrato nella struttura alberghiera sorprendendo Fidaleo e Mignano con la quale aveva avuto una relazione. La vittima è stata attinta in tre punti dell’addome e alla mandibola e non ha avuto speranza di sopravvivenza. La donna, invece, è stata ferita all’addome e al seno. Forse credendola morta l’aggressore è andato via ma all’arrivo dei soccorritori, Mignano era agonizzante ed è stata trasportata d’urgenza in elicottero al Policlinico Gemelli di Roma dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per via dello scoppio dell’intestino tenue e dell’intestino crasso e lesioni dell’ala iliaca destra. Al momento la sua prognosi resta riservata.

In serata i carabinieri dei comandi provinciale di Latina e Caserta, hanno sottoposto a fermo per omicidio e tentato omicidio il militare. All’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali dell’albergo per i successivi rilievi specialistici da parte del Ris di Roma, la pistola d’ordinanza e l’autovettura del militare, sette bossoli esplosi calibro 9, tre frammenti di ogive, una spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, un dvr del sistema di video sorveglianza della struttura ricettiva verosimilmente non funzionante, 3 telefoni cellulari, di cui una appartenente a persona informata sui fatti. Al militare sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. La salma è stata trasportata presso l’ospedale di Cassino per il successivo esame autoptico. Il militare, che ha ammesso le proprie responsabilità in sede di interrogatorio, è stato associato presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Ce)

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