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Omicidio Cerciello Rega: appello bis in tribunale civile per carabiniere che bendò Hjorth

la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei legali dello studente americano che, insieme al coetaneo Finnegan Lee Elder, partecipò all’uccisione del vice brigadiere nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati di Roma.

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Ci sarà un nuovo processo di appello per Fabio Manganaro, il maresciallo dei carabinieri imputato per aver bendato Gabriel Natale Hjorth a seguito dell’omicidio di Mario Cerciello Rega. Ieri, infatti, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei legali dello studente americano che, insieme al coetaneo Finnegan Lee Elder, partecipò all’uccisione del vice brigadiere nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati di Roma. I giudici della Suprema Corte hanno disposto un processo bis in appello per Manganaro, anche se al tribunale civile e per i soli aspetti legati all’azione risarcitoria. I fatti risalgono alla mattina del 26 luglio, quando Hjorth venne arrestato dai carabinieri insieme a Elder.

La sera prima i due ragazzi avevano tentato di comprare della droga rivolgendosi Sergio Brugiatelli, il mediatore che accompagnò Natale da uno spacciatore. L’acquisto però era saltato a causa dell’intervento dei carabinieri, e i due studenti erano fuggiti con la borsa di Brugiatelli. Successivamente, Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, avevano tentano di recuperare lo zaino affrontando i due in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati, dove i quattro erano venuti a contatto. Mentre Natale ingaggiò uno scontro a mani nude con Varriale, Elder accoltellò per 11 volte Cerciello Rega, uccidendolo. Dopo l’arresto, i due ragazzi vennero portati nella caserma di via in Selci, dove Manganaro bendò Natale Hjorth. Un trattamento che è emerso grazie a una foto, scattata da un altro carabiniere e diffusa in una chat interna tra i colleghi, che raffigura il giovane bendato.

Per questo, mentre in Corte d’Assise si celebrava il processo ai due studenti per l’omicidio di Cerciello Rega, Manganaro è finito sotto processo per “misura di rigore non consentita”. In primo grado (5 maggio 2021), i due americani sono stati condannati all’ergastolo, pena ridotta nel primo giudizio d’appello (marzo 2022) a 24 anni per Elder e 22 anni per Hjorth fino alla Cassazione (15 marzo 2023) che, ha annullato le condanne chiedendo un nuovo giudizio escludendo le aggravanti relative al fatto che il giovane non sapesse che l’uomo accoltellato fosse un carabiniere. Con la sentenza d’appello bis, la corte d’appello di Roma ha condannato Lee Elder a 15 anni e 2 mesi in via definitiva, mentre la pena per Natale Hjorth è stata 11 anni e 4 mesi, anche se si attendono ancora gli esiti di un ricorso in Cassazione.

Il maresciallo, invece, è stato condannato in primo grado a 2 mesi di reclusione, mentre in appello è stato assolto. Assoluzione che è stata impugnata in Cassazione dalla sola parte lesa, e non dalla procura generale e ieri, i giudici della suprema corte hanno accolto il ricorso dei difensori, disponendo un processo bis in appello, ma al tribunale civile e per i soli aspetti legati all’azione risarcitoria. Natale Hjorth è attualmente ai domiciliari a casa della nonna nel Comune di Ladispoli, in provincia di Roma, mentre Elder è detenuto nel carcere di Rebibbia.

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