La ragazza, gravemente ferita ieri a Castelforte dai colpi di pistola sparati dall’appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro, è in condizioni gravi ma stazionarie, ricoverata in rianimazione al policlinico Gemelli di Roma
Miriam Mignano, la ragazza gravemente ferita ieri a Castelforte dai colpi di pistola sparati dall’appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro è in condizioni gravi ma stazionarie, ricoverata in rianimazione al policlinico Gemelli di Roma, in prognosi riservata. I due colpi calibro 9 sparati dalla pistola d’ordinanza l’hanno colpita all’addome e al seno, provocando “lo scoppio dell’intestino tenue e dell’intestino crasso”, e lesioni all’anca destra. Nessuna speranza, invece, per Giovanni Fidaleo, ucciso con 4 colpi da Molinaro.
Ci si interroga sulla disponibilità che il reo confesso aveva dell’arma di ordinanza. L’uomo infatti era in malattia, secondo la procura di Cassino che indaga, dall’agosto 2022 ma, secondo quanto apprende l’agenzia Nova, dal febbraio di quest’anno. Un allontanamento dal servizio non dovuto a problemi di natura psicologica, ma che, come da regolamento, comporta comunque la consegna della pistola d’ordinanza. Va detto che non sarebbe stato per lui un problema reperire altre armi dato che i colleghi della compagnia di Formia, oltre a sequestrare quella di ordinanza, ne hanno trovate e sequestrate nell’abitazione anche altre, legalmente detenute. Ci si chiede come abbia fatto a sapere dove trovare le sue vittime, e se qualcuno lo ha informato.
Forse la risposta è nel suo cellulare o in quello sequestrato a una persona che la procura ritiene essere informata sui fatti. Il movente passionale resta quello più credibile. Molinaro, separato, padre di due figli, aveva avuto una relazione con Mirian, che aveva lavorato nella struttura alberghiera diretta da Fidaleo.