Ostia, il mistero degli alberi neri. “Colpa delle potature selvagge”

La denuncia delle associazioni ambientaliste

(Salvatore Giuffrida per la Repubblica Roma)

Chi arriva a Ostia in questi giorni e percorre il viadotto “Attico Tabacchi“, arteria principale della città, si imbatterà nello “strano caso degli alberi neri”: olmi e robinie con la corteccia nera e secca e le foglie ingiallite, accartociate e bruciate.

Succede lungo tutta la parte centrale di Ostia ma anche in altre aree verdi della città ci sono alberi, tra cui platani, che stanno diventando secchi, neri e con le foglie morte: non ci vuole il parere di un esperto per capire che gli alberi di Ostia non godono di buona salute.

Al punto che ieri sono spuntati i nastri del Comune a recintare gli “alberi neri”. Ma il problema viene da lontano. La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste di Ostia, “Salviamo la riselva di Procoio” e Doggy Dog Park: gli stessi alberi che oggi versano in condizioni critiche sono stati potati da Comune e Municipio nel corso negli ultimi due anni.

“Le potature, o meglio capitozzature, sono state molto invasive e hanno inciso sulla salute dell’albero che, sottoposto a stress per mancanza di nutrimento attraverso le foglie, si indebolisce e cede ai parassiti”, spiega Anna Catalani dell’associazione Sal viamo la riserva di Procoio.

La mente torna a febbraio ai lavori di potatura del Comune. Oggi gli stessi alberi sono neri e bruciati: la canicola aumenta la sensazione di abbandono, siccità, arsura. “L’amministrazione ha creato un profondo problema continuaAnna Catalani – invece di piantare più alberature sta ammalo rando un bene indispensabile come il verde cittadino. Non ci ascoltano”. E ora c’è il rischio di tagli indiscriminati: “Ma questi alberi non creano un problema di stabilità e di pericolo per le persone”, conclude Catalani. I timori delle associazioni riguardano anche il polmone verde di Roma, la pineta di Castelfusano, riserva naturale protetta, unica per il suo valore ambientale.

A Procoio, ampia area di pineta a ridosso di Ostia, il sottobosco è stato quasi eliminato dopo sei mesi di tagli di centinaia e centinaia di pini e lecci.

“Temiamo il peggio – conclude Catalani – a Procoio sono state effettuate potature incisive su lecci e pini che rischiano di ammalarsi a causa di funghi e parassiti”. Eppure da sola la natura saprebbe rimediare; nella pineta di Acqua Rossa i pini trovano da soli la linfa vitale per ricrescere e rimediare alle potature indiscriminate. Ma non può accadere con gli alberi di città, sempre più cementificati.

“Con gli ultimi lavori sulle strade si è asfaltato tutto intorno all’albero, soffocando le radici – denuncia Diño Tarquinio di Doggy Dog park – A Ostia gli alberi stavano già soffrendo: ora non hanno difese». A Ostia Olmi e robinie a Ostia si presentano così: corteccia nera e secca e foglie ingiallite”.

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