Categorie: Cronaca

Il Papa: troppo cibo sprecato, chi si occupa dei poveri non è comunista

Francesco parla alla diocesi di Roma a San Giovanni ed elenca i mali della città a due mesi dal Giubileo

Pubblicato da

A Roma si continua a buttare  cibo, nonostante ci sia una moltitudine di poveri. E chi si occupa di loro non può essere certo considerato un comunista. E’ il cuore del discorso di Papa Francesco alla diocesi di Roma, tenuto nella basilica di San Giovanni. Il pontefice è infatti anche vescovo della Capitale.

Troppi spazi disabitati che potrebbero essere per i senzatetto 

In sostanza per Francesco non è accettabile che si buttino quintali di cibo, e questo, il Papa lo vede ” anche in un ristorante, vicino al Vaticano. O che ci siano migliaia di spazi vuoti e migliaia di persone che dormono su un marciapiede?”. Le differenze tra i vari ceti sociali vengono rimarcate dal Papa nella basilica, a 50 anni dal convegno sui “mali di Roma” che segno gli anni ‘70.

I preti e le suore vicino ai preti non sono comunisti

“Una città che assiste inerme a queste contraddizioni è una città lacerata, così come lo è l’intero nostro pianeta – sottolinea Francesco – E per favore, non diciamo che i preti, le suore che lavorano con i poveri sono dei comunisti! Questo si dice ancora”. Ad ascoltarlo sono il sindaco Roberto Gualtieri, il prefetto Lamberto Giannini, il questore Roberto Massucci, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi, il comandante dei Carabinieri. Prima del discorso del Pontefice avevano parlato il vicario Baldo Reina, futuro cardinale, una studentessa e un volontario, oltre al giornalista Marco Damilano.

Durante il Giubileo del 2025 abbattere le diseguaglianze 

I mali di Roma, anche e soprattutto alla vigilia del Giubileo, sono ancora troppi. “Anche oggi e ancora oggi – dice il Papa – sono tante le disuguaglianze e le povertà che colpiscono molti abitanti della città. Sapere che ci sono persone che vivono per strada, giovani che non riescono a trovare un lavoro o una casa, ammalati e anziani che non hanno accesso alle cure, ragazzi che sprofondano nelle dipendenze dalle droghe e in molte altre dipendenze ‘moderne’, persone segnate da sofferenze mentali che vivono in stato di abbandono o disperazione, non può essere solo un dato statistico”. Ecco perché per Papa Francesco questo Giubileo del 2025 può fare la differenza, convincere tante persone ad aprirsi agli altri, ad osare.

Pubblicato da