Una bufera si è abbattuta stamattina sul Campidoglio dopo la pubblicazione in tv di uno stralcio di conversazione in chat tra l’assessore alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi, e un esponente dei Movimenti per la casa della Capitale. Ieri sera nella trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”, condotta da Mario Giordano, un servizio ha mostrato un confronto dal quale si è lasciato intendere che il piano casa del Comune di Roma, prossimo a essere votato dalla giunta capitolina, potesse essere modificato secondo le richieste dell’attivista, il quale risulta coinvolto in occupazioni abusive. Immediatamente, dalle opposizioni dell’Assemblea capitolina, si è levato un coro di sdegno: dal Movimento 5 stelle ai gruppi di centrodestra, i consiglieri hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Zevi e un chiarimento pubblico da parte del sindaco Roberto Gualtieri in Aula Giulio Cesare.
Intanto, il primo passo per mettere a tacere le polemiche, lo ha fatto il diretto interessato annunciando una denuncia. “La chat è stata manipolata, con tagli e omissioni che chiaramente compromettono il senso”, ha spiegato Zevi. Poi riferendosi al conduttore tv l’assessore ha chiarito: “Gli ho telefonato e scritto via sms. L’ho fatto civilmente per tentare di spiegargli che stava prendendo un abbaglio. Non mi ha risposto, né richiamato”. Quindi Zevi ha annunciato: “A tutela dell’onorabilità mia e degli altri interlocutori della chat andrò a sporgere denuncia-querela. Il ricavato dell’eventuale risarcimento del tribunale sarà da me integralmente devoluto a un progetto sociale per chi è in emergenza abitativa”. La replica del giornalista non si è fatta attendere: “Abbiamo svelato le chat in cui lui per fare il piano casa, prendeva ordini dagli occupanti delle case. E l’assessore di Roma, Tobia Zevi, ci vuole denunciare. Benissimo: esibiremo tutti i documenti. E così si vedrà che l’unico che manipola è lui. Chieda scusa ai cittadini onesti”.
Stando a quanto riferito dall’assessore, tuttavia, nella chat sono presenti venti persone tra rappresentanti dei sindacati, consiglieri comunali ed esponenti delle associazioni. E così, tra i tanti messaggi di solidarietà, un comunicato unitario ha sollevato il dubbio che fin da stamattina serpeggiava nella maggioranza in Campidoglio, ma anche tra le associazioni. “Chiunque abbia fornito alla trasmissione parti manipolate di discussioni e commenti inseriti in contesti più ampi, si è reso responsabile di una azione di cui non si comprende la finalità e a chi possa giovare, ed è il vero artefice della trasmissione”, si legge nella nota firmata dai sindacati Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini. Ci si interroga quindi sulla fuga di notizie: potrebbe essere frutto di una tensione interna alle stesse associazioni o di un tentativo di destabilizzare la giunta capitolina, facendo leva sul dibattito acceso che si è aperto nella maggioranza dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria nazionale del Pd e che avrà un effetto sia nel rinnovo delle segreterie locali sia in un eventuale rimpasto di giunta, che però al momento non sembra contemplato.
Al di là degli equilibri della maggioranza e dei chiarimenti presentati dall’assessore, però, le opposizioni non hanno perso tempo a cavalcare la polemica che è arrivata fino in parlamento. “Che ne pensa la Schlein? È questo il nuovo corso del Pd o il nuovo segretario intende prendere le distanze? Gualtieri come commenta questa vicenda? Il minimo che possa fare è revocare le deleghe all’assessore al Patrimonio che sembrerebbe purtroppo aver fatto venire meno la terzietà”, ha detto il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo. “Auspico l’intervento della magistratura, che faccia chiarezza sulla vicenda e sul fenomeno delle occupazioni abusive della Capitale”, ha aggiunto il deputato di Fd’I, Luca Sbardella. “Immaginiamo che Gualtieri sia estraneo alla vicenda, ma è chiaro che, per non diventare complice, deve immediatamente rimuovere Zevi”, ha affermato il consigliere capitolino del M5s, Paolo Ferrara. E i capigruppo del centrodestra in consiglio comunale, Giovanni Quarzo per Fd’I, Fabrizio Ghera per la Lega e Marco Di Stefano per Udc Forza Italia, hanno fatto sapere che depositeranno in tempi brevi la richiesta di una seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina.