Categorie: Cronaca

Piano diserbo: a Roma erbacce in libertà, il Comune pronto a riprendere le competenze

Significa dire addio ad affidamenti a ditte private e gare d'appalto milionarie - come quella in corso - optando invece per l'assunzione di 250 giardinieri al Servizio giardini

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Roma Capitate spende ogni anno 12 milioni per rimuovere le erbacce da strade e marciapiedi ma, viste le condizioni in cui versa buona parte del territorio, qualcosa, nella pianificazione del diserbo finora non ha funzionato a dovere. Per questo – scrive oggi il quotidiano Il Tempo – la giunta capitolina ha deciso di tentare il tutto per tutto percorrendo la strada dell’internalizzazione del servizio. Significa dire addio ad affidamenti a ditte private e gare d’appalto milionarie – come quella in corso – optando invece per l’assunzione di centinaia di giardinieri.

Da una prima stima fatta dagli uffici ne servirebbero 250 e, se l’idea andasse in porto, considerando l’organico attuale del Servizio giardini (a fine 2022 gli operatori erano 379) il potenziamento sarebbe di quasi il 66 per cento. Numeri che sembrano eclatanti ma che in realtà, riflettono fonti dell’assessorato all’Ambiente, a conti fatti potrebbero addirittura portare a un risparmio complessivo per le casse del Comune. Non è un caso se la memoria di giunta che intraprende la strada dell’internalizzazione è firmata, oltre che dall’assessore al Verde Sabrina Alfonsi e dalla delegata ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, anche dalla vicesindaco e assessore al Bilancio Silvia Scozzese.

Il punto di partenza è l’accordo quadro in 16 lotti affidato lo scorso anno per un importo complessivo di 7,46 milioni. Ogni lotto corrisponde a un Municipio e l’ultimo riguarda i 1.284 chilometri di viabilità principale in capo al dipartimento Ambiente, Ma «l’insufficienza delle risorse stanziate» oltre alla “frammentazione delle competenze”, evidenziano i tre assessori, a lungo andare hanno evidenziato le “numerose debolezze” dell’appalto voluto dalla ex giunta di Virginia Raggi.Il Campidoglio infatti è pronto a riprendersi la competenza sul diserbo attribuita ai Municipi nel 2020. Compito per cui, peraltro – conclude il Tempo – diversi “parlamentini” lamentano di avere a disposizione risorse insufficienti. E tutto sommato davanti alla marcia indietro del Comune i minisindaci potrebbero non aver nulla da obiettare.

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