I fratelli Marra, tre, tutti con un passato, breve, di promettenti ufficiali della Guardia di Finanza, a vario titolo, sono stati coinvolti in vicende giudiziarie nel corso degli ultimi anni. E due di loro, Raffaele e Renato appunto, sono diventati poco dopo l’insediamento di Virginia Raggi in Campidoglio, la sua spina nel fianco.
Il nodo dolente di quello che a suo tempo, fu chiamato il ‘Raggio magico’, cioè quella cerchia ristretta di fedelissimi della sindaca neo eletta nel giugno 2016. Proprio la figura di Renato e il suo ruolo sono al centro dell’inchiesta della procura di Roma, la nomina a Capo del dipartimento turismo.
Dominus della famiglia è Raffaele, o Rasputin come veniva chiamato nelle conversazioni dei dipendenti capitolini, per molti era “l’eminenza grigia della sindaca”. La sindaca lo conobbe quando era consigliera pentastellata. Ed è la stessa sindaca a raccontare nel corso del processo perchè lo volle al suo fianco: “Me lo presentò Salvatore Romeo nella primavera del 2016. Gli ho chiesto se poteva darci un mano, fu nominato vicecapo di Gabinetto vicario per la sua capacita’ di districarsi nelle norme e nei regolamenti”. E già norme e regolamenti. Croce e delizia della famiglia Marra.
Catello, il fratello che ha preferito vivere e impiantare attività nell’isola di Malta, fu implicato verso la fine degli anni’90 in un’inchiesta su concorsi truccati per entrare in Finanza. Il reato fu prescritto e lui lascio l’avventura militare tentando quella dell’imprenditore nel paradiso fiscale.
Raffaele ha invece scelto di lasciare la divisa nel 2006. Fatale fu l’attrazione per la politica: due mesi dopo il congedo era già direttore dell’Area galoppo dell’Unire, l’ente per l’incremento delle razze equine allora guidato dal braccio destro di Alemanno Franco Panzironi. Si era arruolato nel 1991 dopo gli studi alla Nunziatella di Napoli, frequentando i corsi per sottufficiali a Cuneo, per poi continuare a Bergamo continuando l’accademia e diventando tenente. Nel 1997 ottiene il primo comando della tenenza dell’aeroporto di Fiumicino. Ma nel 2006 Raffaele Marra decide di buttarsi nella pubblica amministrazione, provando e vincendo un concorso da dirigente per il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura.
Inizia così nuova avventura. Fino al 16 dicembre del 2016. Giorno del suo arresto. Per gli inquirenti sono opachi i passaggi dell’acquisto di una casa nella capitale del costruttore Sergio Scarpellini. Quel pagamento, ridottissimo secondo la procura, celerebbe una tangente. E per questo sta affrontando un altro processo oltre a quello per la nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato, l’altro fratello. Quello che fino ad oggi aveva inguaiato Virginia Raggi, assolta. Ma che sta ancora inguaiando Raffaele in un processo iniziato lo scorso 20 aprile. (fonte Ansa)