Un ricorso al Tar con esiti in tempi rapidi che scioglieranno il nodo del quorum “entro circa un mese”. Poi, “se l’istanza verrà accolta, l’amministrazione dovrà rispondere della vittoria del ‘Sì’ in consiglio comunale, soprattutto dal punto di vista politico”. E nel frattempo sarà compilato un dossier per dimostrare “la mancanza di volontà del Campidoglio di informare i cittadini sulla consultazione”.
Dopo l’esito del referendum consultivo sulla messa a gara del trasporto pubblico di Roma, che ha ‘steccato’ il quorum nonostante la netta vittoria del ‘Sì’, i Radicali sono passati al contrattacco denunciando negligenze dell’amministrazione capitolina e puntano al colpo di coda attraverso il ricorso sulla “non validità del quorum”. Il comitato “Sì Mobilitiamo Roma”, che elogia comunque il 74% e la partecipazione che ha sfiorato i 400mila votanti, batte l’ultima strada possibile, quella giuridica, perché – dice – “le persone che sono andate a votare lo hanno fatto in un contesto dove il quorum non ci doveva essere. Per questo ricorreremo al Tar nei prossimi giorni, stiamo anche valutando di anticipare i tempi, di sicuro entro un mese circa si scioglierà questo nodo”.
La questione è legata al ‘timing’ sulla modifica statutaria dell’amministrazione in merito alla validità del quorum, studiata secondo i radicali strategicamente per evitare che vincesse il Sì: “Il Campidoglio – hanno spiegato i Radicali – ha tolto il quorum per i referendum il giorno in cui ha indetto quello sul trasporto pubblico locale di Roma. E noi andremo davanti al Tar facendoci forti di questa modifica statutaria che ha fatto proprio l’amministrazione Raggi.
Per l’amministrazione capitolina – hanno aggiunto dal ‘Comitato per il Sì’ – “il referendum non varrebbe perché il procedimento referendario è cominciato prima. Ma si sbagliano: tutto cambia perché fa fede la data della consultazione”.
Se il ricorso verrà accolto, l’amministrazione dovrà rispondere della vittoria del ‘Sì’ in consiglio comunale, soprattutto dal punto di vista politico”. Ma l’assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo, che parla di “flop dei Radicali”, ribatte: “l’amministrazione ha chiesto un parere sul quorum alla commissione consultiva sul referendum e la risposta è stata che si dovesse applicare il regime che era vigente al momento in cui è stato presentato, ed il regime precedente era quello che prevedeva il quorum”.
Meleo ha anche parlato del percorso di risanamento avviato dall’amministrazione Raggi, spiegando che ci sono già in corso controlli a tappeto, sia con il reparto anti-frode interno sia in collaborazione con l’Inps, per verificare che chi si assenta lo faccia per motivi legittimi, sia nelle malattie sia in altre forme di congedo, come quello parentale.
Lo scopo è proprio estirpare qualsiasi forma di assenteismo, anche attraverso una serie di colloqui con le persone che hanno percentuali di assenza più elevate. Ad invocare il rilancio dell’azienda è anche Paolo Berdini, presidente del comitato Atac Bene Comune ed ex assessore: “Dobbiamo lavorare per il rilancio di Atac e presentare alla città un piano di ristrutturazione del sistema del Tpl – ha detto – Abbiamo bisogno di soldi, Roma non può essere la capitale cenerentola”.(fonte Ansa)