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Reggio Calabria: si sgombera baraccopoli di San Ferdinando

L'attivista sindacale Soumahoro: "Ricordiamoci di queste immagini mentre consumiamo gli agrumi raccolti dai braccianti spogliati della loro dignità"

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Sono iniziate stamattina in Calabria le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria). In campo circa 600 uomini, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari. Sul posto ci anche 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas.

Circa 900 persone saranno trasferite in strutture di accoglienza.

 

“Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando lo sgombero della baraccopoli. Mentre l’attivista sindacale Aboubakar Soumahoro punta il dito sullo sfruttamento dei migranti nei campi.

“Chi comanda la filiera agrumicola?” chiede in un tweet ai ministri del Lavoro e delle Politiche agricole, postato le immagini delle ruspe che abbattono le baracche. E conclude con un monito: “Ricordiamoci di queste immagini mentre consumiamo gli agrumi raccolti dai braccianti spogliati della loro dignità”.

                  Il tweet dell’attivista sindacale Aboubakar Soumahoro

Il piano per lo sgombero della baraccopoli era partito il mese scorso, dopo l’ennesimo incendio nel quale era morto Moussa Ba, di 29 anni, del Senegal. L’uomo viveva in una piccola roulotte nel campo. L’incidente aveva inasprito le tensioni tra i migranti che chiedevano da tempo soluzioni abitative alternative.

 

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