La sindaca annuncia che a Ostia non arriveranno i rifiuti dei romani. Proposta Avenali (Pd): serve tariffa puntuale
“Sono qui per tranquillizzare, i rifiuti di Roma non saranno portati a Ostia. Vorrei evitare qualunque tipo di polemiche perché abbiamo bisogno di risolvere un problema dei cittadini di Roma. Lo ho detto anche l’altra sera, alzando anche un po’ la voce: ognuno deve fare la sua parte. Roma sta facendo la sua parte se anche gli attori istituzionali si mettono in trono a un tavolo risolviamo veramente a breve”. Lo ha detto il sindaco di Roma Virginia Raggi a margine del suo incontro di questa mattina a Ostia con Domenico Vulpiani, commissario straordinario del municipio X.
“Alzare la voce l’altra sera probabilmente è servito: sappiamo che mercoledì avremo un incontro in Regione e che saranno sbloccate alcune autorizzazione, il che vuol dire che le cose vanno avanti. Da cittadina devo risolvere i problemi dei cittadini, la polemica politica la lascio ad altri. Zingaretti lo vedo spesso e continuerò a vederlo, ci incontreremo di nuovo anche con il ministro Galletti. Non ho preclusioni a parlare con nessuno, purché si vogliano risolvere i problemi, le polemiche non mi interessano”. Ha aggiunto il sindaco di Roma Virginia Raggi.
“Nell’incredibile caos in cui versa la gestione dei rifiuti nella Capitale, con la altrettanto inutile polemica con la Regione Lazio, il Comune di Roma dimentica che esistono già proposte di modelli virtuosi che possono attuare un controllo efficace ‘a monte’ della produzione di rifiuti e conferimento”, afferma in una nota Cristiana Avenali, consigliera della Regione Lazio e membro della Commissione Ambiente e Mobilità.
“Con la L.R. n. 12 del 10/08/2016, e le successive Linee Guida, la Regione Lazio, recependo una mia proposta, ha approvato infatti la tariffazione puntuale quale strumento per incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e potenziare l’invio a riciclaggio delle diverse frazioni di rifiuti, tramite le raccolte differenziate. Ora spetta al comune di Roma decidere come attuarla.”
“Si tratta di un metodo innovativo di tariffazione” prosegue la consigliera Avenali “che laddove è stato applicato ha consentito l’incremento della raccolta differenziata e la diminuzione della produzione di rifiuti e contemporaneamente permette di far pagare meno i cittadini che si comportano in maniera virtuosa.”
“Infatti, attraverso diverse modalità di applicazione, la Tariffa puntuale prevede di passare da una tariffa basata esclusivamente sui metri quadri occupati e sul numero dei componenti la famiglia, a una calcolata sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati. Quindi il cittadino è incentivato a produrre meno rifiuti residui possibile e anche ad incrementare la raccolta differenziata. Inoltre, questo tipo di tariffazione permette la riorganizzazione del percorso dei mezzi di raccolta e la razionalizzazione del numero di passaggi consentendo al gestore di ottimizzare i costi del servizio.”
“Ma la tariffa puntuale consente anche di creare un circuito virtuoso all’interno della grande distribuzione, dall’incremento di vendita di prodotti alla spina e fino al ripensamento del filiera degli imballaggi, come già accaduto nelle Regioni dove i comuni hanno adottato la tariffa puntuale e dove sono sempre più realtà le città, più o meno grandi, come Parma, Trento o Treviso, dove si registrano esempi di successo dell’applicazione della tariffa puntuale, sfatando definitivamente l’impossibilità di farlo a Roma, dove ci sono municipi pronti, come il IX, dove grazie al lavoro fatto negli ultimi anni la raccolta differenziata è al 65% con il sistema di raccolta porta a porta applicato nel 90% del municipio e dove nel quartiere Torrino Mezzocammino è già stato tutto impostato per far partire la tariffazione puntuale.”
“Oggi può essere davvero l’occasione per attivare un cambiamento storico”, conclude la consigliera Avenali, “nel ripensare il sistema di gestione dei rifiuti potremmo finalmente, dopo decenni, smettere di parlare esclusivamente di smaltimenti, discariche, TMB e cominciare a programmare ed avviare concretamente un ciclo virtuoso dei rifiuti. Altrimenti l’immobilismo a cui stiamo assistendo non farà altro che condannarci nuovamente ai termovalorizzatori”.