L’associazione “Casa delle donne Lucha y Siesta” che gestisce un centro di accoglienza per donne vittime di violenza nell’immobile di via Lucio Sestio a Roma, al tempo dell’avvio del processo di proprietà dell’azienda comunale Atac, è stata assolta nel procedimento penale per occupazione. L’assoluzione è arrivata oggi dopo il ritiro – a novembre scorso – della costituzione di parte civile di Atac e Comune di Roma, i quali hanno ceduto l’edificio alla Regione Lazio negli anni della giunta di centrosinistra guidata da Nicola Zingaretti. La nuova giunta regionale di centrodestra, presieduta da Francesco Rocca, ha previsto la ristrutturazione e la messa a bando della gestione dei locali revocando, nell’autunno scorso, la convenzione tra l’ente regionale e l’associazione Lucha y Siesta. Secondo le attiviste quella di oggi è “un’assoluzione dovuta ma non scontata in un Paese dove la giustizia rischia di perdersi in percorsi lunghi e contorti” e “ora la Regione Lazio dovrà mettere via l’atteggiamento carico di pregiudizi che ha finora dimostrato di avere con la revoca della Convenzione tra Regione e Casa delle donne Lucha y Siesta, l’unico strumento valido perché costruito insieme all’istituzione stessa”.
Intanto sono numerose le manifestazioni di sostegno arrivate alle attiviste dal Partito democratico, a partire dalla consigliera del Lazio, Marta Bonafoni, che nella scorsa legislatura regionale è stata tra le principali promotrici dell’operazione che ha portato la Regione ad acquisire l’immobile sottraendolo così alla vendita all’asta a cui l’azienda comunale Atac era obbligata perché si trovava in procedura di concordato preventivo. “Oggi è certamente un giorno di festa: si chiude con una sentenza di assoluzione, finalmente, il processo contro la Casa delle donne Lucha y Siesta e contro la sua presidente – ha detto Bonafoni -. È un giorno importante non solo per Lucha y Siesta, ma per l’intera rete antiviolenza, per il movimento femminista e transfemminista di questa città e del Paese intero. Da domani, ci aspetta però un nuovo impegno e una nuova sfida: mettere in sicurezza e costruire un futuro prossimo certo per questa realtà, perché la città di Roma non può certo fare a meno della Casa delle donne Lucha y Siesta, luogo prezioso e unico”.
L’assoluzione della Casa delle donne “Lucha y Siesta” “è una bella notizia per la nostra città. Questo importante presidio deve continuare a svolgere il suo prezioso ruolo per la lotta contro la violenza di genere e per la promozione dei diritti delle donne. Un patrimonio che non può essere disperso”. Lo scrive su X il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Dagli scranni dell’Aula Giulio Cesare la capogruppo del Pd, Valeria Baglio, e la presidente della commissione Bilancio, Giulia Tempesta del Pd, hanno fatto sapere: L’assoluzione delle attiviste di Lucha y Siesta è una vittoria di tutti. Si tratta di un luogo di enorme valore, di una realtà di riscatto e liberazione che ha diritto di esistere e che come amministrazione continueremo a difendere. Ci auguriamo che tutti facciano la loro parte a difesa di questo patrimonio che non può essere disperso”.