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Roma: bus presi d’assalto e traffico congestionato, città bloccata per 8 ore di sciopero

dopo la morte di un dipendente nel deposito Atac di Tor Vergata

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Bus presi d’assalto, fermate sovraffollate, traffico paralizzato: è iniziata così, oggi a Roma, la giornata di pendolari, residenti e turisti in attesa dei mezzi pubblici fermi per otto ore a causa dello sciopero indetto da Usb e Orsa dopo la morte di un dipendente nel deposito Atac di Tor Vergata. I lavoratori hanno incrociato le braccia dalle 8:30 di questa mattina fino alle 16:30. Sospeso il servizio delle tre linee metropolitane A, B e C, congestionate le strade. Chiusa anche la ferrovia Termini-Centocelle. “Oggi non arriverò a lavoro, capisco lo sciopero, hanno ragione, ma convocarlo in così poco tempo provoca disagi troppo grandi in una città come Roma”, osserva Ornella, 50 anni, in attesa di un bus al capolinea di Circonvallazione Cornelia. Come lei, intorno alle 9:30 di questa mattina, erano molti i pendolari che, arrivati alle stazioni di Battistini e di Cornelia, hanno trovato i cancelli chiusi. Tanti si sono riversati al capolinea, altri alle fermate dei bus in via di Boccea. Notevoli gli assembramenti anche nelle vicinanze delle stazioni di Ottaviano, Valle Aurelia, Baldo degli Ubaldi.

“La situazione è disastrosa”, lamenta Lara, 50 anni, aspetta un autobus su via Gregorio VII. “I turisti sui bus sono triplicati con l’inizio dell’estate e io rischio di non andare a lavoro, perché non riesco a salire sui pochi mezzi che passano, sono troppo pieni. Viaggiamo tutti attaccati e questo caldo non aiuta”, aggiunge. Da piazza Irnerio, lungo le direttrici di via Gregorio VII, via Anastasio II e via Angelo Emo, il traffico è congestionato dalle macchine di chi, impossibilitato a usare i mezzi pubblici, ha optato per il veicolo privato. “Sono abituato, oggi per rientrare a casa mi farò dare un passaggio in macchina, perché qui da Ottavia non riesco a raggiungere la stazione dei treni q Tiburtina”, commenta Camillo, 29enne romano che fa su e giù da Marcellina alla stazione Tiburtina ogni giorno.

In questa situazione, esausto, c’è poi chi preferisce camminare, nonostante il caldo: Mario, 35 anni, arrivato a Roma da pochi giorni con la moglie Cecilia per una visita, racconta: “Ho letto l’avviso dello sciopero per le prossime otto ore nella metropolitana, a piazza di Spagna, e per venire qui in piazza del Campidoglio con mia moglie, ho optato per una passeggiata per evitare di aspettare troppo tempo”. Mentre il servizio delle linee A e B delle metropolitane è rimasto chiuso fino alle 16:30, quello della Metro C è stato riattivato intorno a mezzogiorno. Ma davanti alle fermate la folla non si attenua, neanche durante il primo pomeriggio. Lo sciopero ha visto l’adesione del 32,2 per cento del personale Atac. E con i pochi bus attivi presi d’assalto, ben presto, sulle strade i taxi prendono il posto degli mezzi pubblici. Così una donna anziana di 80 anni, davanti a una clinica nel quartiere Aurelio, chiede al giornalaio se può chiamarle un’auto bianca. “Chi fa questo sciopero? In tv non ho sentito nulla”, dice. “Io l’ho visto su internet”, spiega una giovane cliente dell’edicola. “Ma io non ho neanche il cellulare, i miei figli mi chiamano a casa e non mi hanno detto niente”, replica l’anziana. Poi il taxi arriva e con la donna a bordo si perde nel traffico di via Aurelia.

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