Categorie: Cronaca

Roma: confiscati beni per 5 milioni a imprenditore legato alla ‘ndrangheta

L'imprenditore, oltre a svolgere attività edilizie, si era inserito nel traffico di droga

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È definitiva la confisca di beni e assetti societari dislocati tra l’Infernetto di Roma e Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari, per circa 5 milioni di euro, a carico di un imprenditore romano attivo nel settore edile e che, dalle indagini della polizia, è risultato collegato alle cosche calabresi. Oggi la divisione anticrimine della questura di Roma ha dato esecuzione al provvedimento nei confronti dell’uomo, già detenuto a seguito dei processi che hanno portato in passato al sequestro del patrimonio accumulato illecitamente.

L’imprenditore, oltre a svolgere attività edilizie, si era inserito nel traffico di droga e fin dal 2015 è stato coinvolto in due operazioni di polizia giudiziaria. La prima, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta in collaborazione con la Guardia Civil Spagnola e con la Dea americana, ha permesso di stanare un importante giro di narcotraffico gestito da esponenti delle ‘ndrine Alvaro, Brandimarte, Pesce e Bellocco. La seconda, coordinata dalla procura di Roma, ha coinvolto invece un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti con base nella Capitale e ramificazioni all’estero, responsabile di importazioni di droga, in parte destinate alla ‘ndrangheta, in particolare, alla cosca Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria.

Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno accertato che l’imprenditore negli anni ha favorito la latitanza di un esponente di spicco della cosca Alvaro, ospitandolo nella sua abitazione, e ha mantenuto contatti diretti con un broker romano per favorire l’importazione di ingenti quantitativi di droga proveniente dal sud America. Con i proventi, l’uomo si è assicurato l’acquisto di immobili, imbarcazioni di valore e cavalli da corsa, celando i guadagni illeciti dietro schermi societari. Beni che a oggi sono stati confiscati, a seguito anche dell’accertamento dellaa sproporzione tra fonti di reddito lecite, attività economiche esercitate e complesso patrimoniale posseduto direttamente o indirettamente dal proposto.

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