Roma: i figli di Berlinguer sui social, vandalizzata la tomba di nostro padre

Assessore Alfonsi: grave ennesimo oltraggio, ferita a nostra memoria

Per la terza volta “nell’arco di appena due mesi la tomba di nostro padre, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata, sei giorni dopo l’anniversario della sua morte”. Lo si legge in un post sul profilo social di Bianca Berlinguer. Il testo è firmato, oltre che da Bianca, anche da Maria, Marco e Laura Berlinguer. “L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi”.

Un ennesimo oltraggio “ha colpito la tomba di Enrico Berlinguer al cimitero di Prima Porta. Per la terza volta in soli due mesi. Non deve piu’ accadere”. Lo dichiara in una nota Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma. “Desidero esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia e ribadire che atti del genere non devono piu’ ripetersi – aggiunge -. Avremo cura di far intervenire immediatamente Ama in modo che venga quanto prima ripristinato lo stato del luogo e insieme ad Ama e alla Polizia locale metteremo in campo azioni per potenziare la sorveglianza, in modo da evitare ulteriori possibili oltraggi, che colpiscono non solo la figura di uno dei piu’ importanti politici italiani, ma anche la nostra memoria collettiva”.

“Non ho parole. La tomba di Enrico Berlinguer è stata ancora vandalizzata. Gli autori sono ancora usciti dalle loro fogne. Ciò conferma che si tratta di un gesto delinquenziale dal chiaro significato politico e che le autorità non hanno individuato i responsabili e comunque non hanno impedito la reiterazione dell’atto vandalico. E’ una vergogna. Ai familiari ancora una volta la piena solidarietà mia e di tutta l’Anpi”. Così Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014