Creare un punto di connessione tra presente, passato e futuro della mobilità capitolina. In quest’ottica, la giunta di Roma Capitale ha approvato una memoria con cui si dà mandato al Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti di attivarsi per sottoporre agli organi competenti gli atti per verificare e valutare “la possibilità di riconversione della ex rimessa Atac di San Paolo in polo civico destinato ad ospitare servizi pubblici e funzioni culturali, quali sede dell’Assessorato, del Dipartimento e della III Commissione Consiliare mobilità Sostenibile e Trasporti, l’esposizione degli archivi storici di Atac, un centro di formazione per i mestieri e le professione del trasporto pubblico, la musealizzazione del mezzi pubblici restaurati, esposizioni permanenti e temporanee, sala polifunzionale, uffici, archivi e arena esterna, che potrà essere definita “Casa della mobilità di Roma Capitale”. Lo si legge in una nota dell’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè. “San Paolo – ha aggiunto Patanè – è stato uno dei depositi tranviari più importanti destinato ad ospitare 7 linee tranviarie poi dismesse”.
L’auspicio “è che l’approvazione della memoria – si legge – sia il primo passo di un percorso che termini con la trasformazione della rimessa nella nuova Casa della Mobilità, un punto di connessione tra il passato, il presente e il futuro della mobilità di Roma. Vorremmo farla diventare luogo che ospita il passato e la storia, cioè l’archivio documentale e fotografico di Atac oggi non consultabile né fruibile, e le vetture storiche sistemate come nei più importanti musei dei trasporti anglosassoni – penso al modello di Covent Garden – che diano identità e profondità storica al nostro lavoro; il presente cioè la sede l’assessorato e del Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti e della III Commissione Consiliare; e il futuro ospitando la scuola di formazione di Fondazione Atac che formi i futuri operatori del trasporto pubblico dagli autisti, agli operai delle infrastrutture, agli ingegneri, agli operatori di stazione”.