C’è una partita parallela che si gioca sulla ferrovia Roma-Viterbo. Che non è solo quella giocata ai piani alti della Pisana o di Via Prenestina, ma è la lotta quotidiana dell’utenza contro i problemi della linea che collega Roma con la Tuscia. Qualche giorno fa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato che l’atteso passaggio di consegne delle ferrovie ex concesse (Roma-Viterbo e Roma-Lido) da Atac a Cotral e Astral, slitterà a gennaio 2022. In origine era previsto che il passaggio sarebbe avvenuto a luglio 2021, ma la regione guidata dall’ex segretario PD ha dichiarato che ci sarebbero stati dei ritardi dovuti a un ritardo di documenti da parte di Atac. Il comitato pendolari della Ferrovia Roma-Nord da anni si batte per migliorare le condizioni del servizio della ferrovia, dagli orari al decoro, passando per le questioni di sicurezza che sono state sollevate dall’emergenza covid. Nonostante il caldo torrido, il gruppo guidato da Fabrizio Bonanni il primo luglio sarà sotto alla sede della Regione Lazio a Garbatella per protestare per il modo con cui, secondo il comitato, la regione starebbe gestendo il dossier della Roma-Viterbo. Al centro delle proteste, i disservizi, i cantieri, le opere incompiute, la qualità e il numero dei treni e la sicurezza.
“I cantieri sono ancora bloccati. La nuova stazione di Flaminio, che doveva essere completata, resta tutt’ora un mistero. Il raddoppio della Riano-Morlupo non si cantierizza e il tratto precedente, tra Montebello e Riano, ancora non ha un bando ad hoc, senza il quale è inutile fare la tratta successiva – racconta Bonanni a Radiocolonna – poi, nella parte alta assistiamo ad una frequente sostituzione di bus al posto di treni e a disservizi di ogni genere. Con l’arrivo dell’estate, infine, ci sarà il piano ferie di Atac che rischierà di creare ulteriori problemi al servizio. Per queste e per altre tante problematiche, abbiamo deciso di dire basta e di far sentire la nostra voce”.
Queste sono solo alcune delle problematiche denunciate dai pendolari, le cui proteste si intrecciano con quelle del comitato della Roma-Lido e che sono il preludio a mesi caldissimi. Da tutti i punti di vista.