"Dal Governo non arriva nessuna risposta sul fondo nazionale del tpl che da 15 anni viene ridotto", lamentano i sindacati
A Roma domani, venerdì 8 novembre, si terrà un presidio dei lavoratori del trasporto pubblico davanti alla sede del ministero dei Trasporti a Porta Pia.
“Quello di domani – spiega una nota di Cgil e la Filt Cgil di Roma e del Lazio – è uno sciopero unitario, proclamato da tempo, contro l’inerzia delle associazioni datoriali e dei governi per le condizioni in cui versa il trasporto pubblico locale. Mentre non si vuole riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori una retribuzione che possa compensare la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione, dal Governo non arriva nessuna risposta sul fondo nazionale del tpl che da 15 anni viene ridotto tra tagli diretti e mancati adeguamenti all’inflazione, con tutte le ricadute negative che quotidianamente lavoratori e pendolari affrontano: carenza di personale, vetture esauste e infrastrutture obsolete. Condizioni che alimentano l’esasperazione dell’utenza. A pagarne le conseguenze, con sempre maggior frequenza, è il personale che si ritrova vittima di aggressioni verbali e fisiche”.
“Nel dare il nostro sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori in sciopero – aggiunge la nota – sottolineiamo come ancora una volta il Governo Meloni scelga di non sostenere la mobilità pubblica della Capitale. Con la legge di bilancio si taglieranno i finanziamenti per il completamento della metro C e si continua a non riconoscere nel fondo nazionale del tpl risorse adeguate alle reali esigenze di Roma, che riceve solamente 80 euro procapite rispetto ai 200 euro procapite della città di Milano. In tutto questo restano irrisorie le risorse aggiuntive per il Giubileo destinate al servizio di trasporto pubblico”, concludono i sindacati.