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Sciopero trasporti sarà di 24 ore: il Tar del Lazio boccia Salvini

Stop alla precettazione. Non solo tpl ma anche ferrovie, taxi e trasporto marittimo sono interessati dallo stato di agitazione

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Con lo stop, da parte del Tar del Lazio, dell’ordinanza del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per la precettazione a quattro ore dello sciopero del trasporto pubblico, si prevede un ennesimo venerdì nero da Nord a Sud. È già in corso, infatti, lo sciopero generale indetto dall’Unione sindacale di Base (Usb) che investe tutti i settori del lavoro pubblico e che, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, si estenderà per 24 ore. Non solo tpl ma anche ferrovie, taxi e trasporto marittimo sono interessati dallo stato di agitazione.

Dalle ore 21:00 di giovedì 12 alle ore 20:59 di venerdì 13 dicembre 2024 i treni possono subire cancellazioni o variazioni, per uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, si legge sul sito web di Trenitalia. A Roma l’agitazione coinvolgerà la rete Atac e i bus periferici gestiti da operatori privati. Come reso noto da Roma servizi per la mobilità il servizio è regolare fino alle 8:30 e riprenderà con la consueta fascia di garanzia pomeridiana dalle ore 17 alle 20.

“Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. Per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio” ha commentato ieri pomeriggio il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo la decisione del Tar. Per il Partito democratico si tratta dell’ennesima “figuraccia collezionata da Matteo Salvini. Anziché occuparsi di far funzionare i trasporti collettivi e di dare risposte sui salari dei lavoratori, usa la leva della precettazione per scopi meramente elettorali. E’ intollerabile questo attacco strumentale al diritto di sciopero che è garantito dalla nostra Carta costituzionale, la quale, per fortuna, sta sopra le pagliacciate di un ministro screditato e incapace” ha detto il deputato Arturo Scotto, capogruppo del partito in commissione Lavoro alla Camera.

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