Scuola: lettera della preside sull’assalto fascista, scoppia polemica dopo parole di Valditara

Oggi il ministro fa dietrofront e con un video su Twitter spiega: "Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunziato sanzioni? No"

Una “lettera del tutto impropria” perché “non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo” e perché in “Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista. Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”.

Le parole del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha criticato la comunicazione inviata dalla preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, dopo l’aggressione di membri di Azione studentesca ai danni di alcuni studenti, hanno provocato una valanga di polemiche.

A schierarsi con la docente è il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, secondo cui la lettera è “un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana. L’attacco del ministro è inaccettabile”. A insorgere sono anche le opposizioni e i sindacati. Il segretario della Cgil Maurizio Landini critica le “parole inaccettabili” del ministro, la Flc invita a una “mobilitazione straordinaria” e la segretaria del Cisl scuola afferma che è l’aggressione agli studenti “un atto di una gravità inaudita”, mentre per la Uil scuola è “inaccettabile la minaccia di provvedimenti”.

Il Pd chiede al ministro di riferire in Parlamento, trovando la condivisione del M5s che, con la capogruppo al Senato, Barbara Floridia, legge in aula uno stralcio della lettera della preside. Enrico Letta, lancia su twitter l’hashtag, #GraziePresideSavino e non mancano i commenti dei due principali candidati alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein.

Per il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, Valditara è “inadatto al ruolo”. Gli fa eco il sindaco di Firenze Dario Nardella parlando di ministro “indegno” che dovrebbe scusarsi o dimettersi, mentre il governatore, Eugenio Giani, ringrazia la preside per la lettera “motivo di orgoglio per la Toscana”.

Anche sui social è dilagata la protesta. Su Twitter sono migliaia i post con l’hashtag #ValditaraDimettiti. Intanto oggi, con un video su Twitter, il ministro fa dietrofront e spiega: “Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunziato sanzioni? No”. Ma dal tenore dei commenti sotto il suo post, le sue parole non sembrano aver convinto.

 

 

 

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