Scuola, sciopero contro i test Invalsi

La protesta organizzata dai sindacati: “I test Invalsi sono inadeguati perché copiati dalla tradizione didattica anglosassone”. Ma perché gli scioperi sono sempre a ridosso dei ponti?

Cecilia Gentile per La Repubblica Roma

 

Il “grande nemico” sono i test Invalsi, le prove per valutare i livelli di apprendimento degli studenti in italiano e matematica che iniziano oggi con gli alunni di seconda e quinta elementare. «Assolutamente inadeguati perché copiati dalla tradizione didattica anglosassone, tanto che spesso i ragazzi non li capiscono. Vanno aboliti e sostituiti con metodi più rappresentativi», dichiara Stefano D’Errico, segretario nazionale di Unicobas. E come lui la pensano i Cobas e l’Usb, che per oggi hanno proclamato un’intera giornata di sciopero nelle scuole d’infanzia, nelle elementari e nelle medie. Scioperano tutti: non solo gli insegnanti, ma anche il personale di segreteria e gli operatori scolastici, tutti quelli cioè che rientrano nella sigla Ata, amministrativi, tecnici ed ausiliari.

 

Una seconda giornata di caos si profila dunque nelle scuole della capitale, dove Unicobas e Cobas rappresentano il 30%, dopo la giornata di ieri, quando molti istituti si sono trovati in difficoltà per lo sciopero della Multiservizi, fino alla chiusura della scuola materna Cairoli in via Andrea Doria.«Per lo sciopero della Multiservizi, ditta addetta alla pulizia, sorveglianza e accoglienza delle scuole, la sofferenza dei nostri istituti è stata forte, con personale ai minimi fino alla totale assenza presso la scuola Cairoli che ha dovuto chiudere le porte agli alunni per l’intera giornata», raccontano Sarà Lilli, capogruppo Pd nel municipio I, Jacopo Scafa e Alessandra Sermoneta, presidente e vicepresidente della commissione Scuola del municipio. «La sindaca Raggi garantisca il servizio», chiedono.

 

Inizialmente lo sciopero di oggi doveva svolgersi solo nelle scuole elementari, e limitatamente al periodo dello svolgimento e della correzione delle prove. A questo doveva seguire un secondo giorno di protesta, il 5, per i test di matematica. «Ma la commissione di garanzia — dichiara D’Errico — ci ha risposto che due giorni sono ammessi, ma solo se consecutivi. Visto il tenore della risposta, abbiamo deciso di rilanciare scioperando per l’intera giornata. Un secondo sciopero ci sarà il 9 maggio, data di avvio dei test per i ragazzi delle secondarie superiori».

 

Ma non è ancora certo che questo possa svolgersi. La commissione di garanzia sta valutando la revoca. «La commissione fa riferimento alla regola della rarefazione delle categorie — spiega Piero Bernocchi, segretario nazionale Cobas — In altre parole: deve intercorrere un certo numero di giorni tra uno sciopero generale e l’altro ed uno sciopero di categoria e l’altro. Per la scuola devono passare 7 giorni. Ora un sindacato, l’Fsi, ha proclamato lo sciopero generale del pubblico impiego per il 12 maggio. Ma questo sindacato non esiste nella scuola. E poi il nostro è uno sciopero di categoria».

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