Servizi: a Roma 70 bagni pubblici contro i 300 di Berlino e i 6.153 di Parigi

Ma secondo un'indagine condotta dall'Agenzia capitolina per il controllo della qualità dei servizi pubblici di Roma (Acos)solo 42 sono funzionanti

photo credit: Alberto Baldassini Analogista via Facebook

I bagni pubblici di Roma sono protagonisti di un’indagine condotta dall’Agenzia capitolina per il controllo della qualità dei servizi pubblici di Roma (Acos). Nella Capitale si contanto in tutto 70 servizi igienici pubblici, ma di questi risulta sempre attivo il 61 per cento, quindi circa 42 su 70. Un numero esiguo a fronte dei 300 di Berlino e dei 6.153 di Parigi, soprattutto in vista del Giubileo del 2025, considerato l’afflusso imponente di pellegrini e turisti previsto in città.

Secondo Acos “il quadro che emerge dal monitoraggio non è confortante. Urge la pubblicazione di un elenco delle toilette pubbliche sul sito istituzionale e sui siti del turismo. Il numero di bagni pubblici presenti sul territorio non è certo sufficiente per il numero di persone che quotidianamente (residenti, turisti, lavoratori) frequenta il centro di Roma”.

Tuttavia i pochi bagni sempre attivi sono tendenzialmente funzionanti: i cestini mancano soltanto nel 6 per cento dei casi, e in particolare nei bagni di Salita del Pincio e dei mercati Vittoria, Monti, Nomentano, Esquilino Pepe, sono invece risultati pienamente fruibili nel 78 per cento delle ispezioni. Le rubinetterie non sono funzionanti nel 15 per cento dei bagni aperti e parzialmente funzionanti nel 2 per cento dei casi. I sanitari sono risultati funzionanti e completi nell’80 per cento dei casi e l’illuminazione è sempre stata valutata adeguata tranne che al mercato Campo Marzio e a piazza del Colosseo. Allo stesso modo l’areazione e l’assenza di cattivi odori sono risultati nella norma nell’87 per cento delle ispezioni.

Entrando nel dettaglio dell’indagine – che ha effettuato una verifica due volte per ciascun servizio tra quelli gestiti dal dipartimento comunale Ambiente, quelli nei Punti di informazione turistica (Pit), quelli gestiti da Atac e Astral nelle stazioni e alle fermate, quelli nei mercati – i bagni sono stati trovati aperti nel 61 per cento delle ispezioni, il 24 per cento delle volte sono parsi abbandonati, nel 14 per cento delle rilevazioni erano chiusi per motivi non specificati e in due casi (al bagno in muratura a piazzale del Gianicolo e al Pit di via Venti Settembre) non sono stati rispettati gli orari di apertura. Tra i bagni in muratura non sono mai stati trovati aperti quelli di Passeggiata di Ripetta e una volta ciascuno quelli di piazza Garibaldi al Gianicolo e quelli della Salita del Pincio. Vanno meglio i servizi igienici nei mercati: la loro percentuale di attività arriva al 92 per cento, solo in due occasioni si sono riscontrate chiusure, una al mercato Campo Marzio e una al mercato Prati. I bagni dei parchi sono stati trovati chiusi invece nel 71 per cento delle ispezioni, sebbene vada evidenziato che, nel corso del monitoraggio, sono stati riaperti dopo un lungo periodo di chiusura i servizi a Villa Ada e uno a Villa Doria Pamphilj.

Sul fronte dei servizi igienici a disposizione nei Pit sono stati trovati sempre chiusi quelli a piazza Sonnino, a via Venti Settembre, a piazza di Porta Maggiore e a largo di Villa Peretti e una sola volta quello a via Carlo Felice. E infine nelle stazioni del Trasporto pubblico locale non è mai stato possibile monitorare i bagni nella stazione Flaminio della Roma-Viterbo e nelle stazioni della metropolitana Manzoni (Metro A) e Pigneto (Metro C). Buoni i tempi medi per l’accesso ai servizi igienici attivi: nel 94 per cento dei casi l’attesa è stata prevalentemente inferiore ai 3 minuti. Abbastanza efficace è anche la segnaletica: nel 78 per cento dei casi è stata individuata con facilità dagli ispettori. Le criticità principali, nella segnalazione dei bagni, sono state riscontrate prevalentemente nei mercati, nei parchi e in poche stazioni della metropolitana, per lo più sulla linea B.

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