Pronunci il nome STARBUCKS e ti sembra di aver già detto e visto tutto.
E, invece per quel riguarda il nuovo mega Brand aperto a Milano, non hai ne’ detto ne’ visto proprio niente!
A P.zza Cordusio nel vecchio (1899) Palazzo delle Poste hanno realizzato qualcosa di straordinario. Un capolavoro di tecnica e di fantasia. Entri per bere il “famoso caffè americano” al classico bancone, nel mitico tazzone e… come Alice nel Paese delle Meraviglie, vieni risucchiato nel mondo della stravaganza e della genialità. Starbucks non viene in Italia per insegnare, proprio a noi, a fare il caffè. Anzi, dalla Penisola prende spunti e lezioni e, dobbiamo dire anche con una certa umiltà, ma se voleva stupire gli Italiani, bé, ci è riuscito alla grande. Dando vita ad un luogo che non ha nulla a che fare con le realtà a cui siamo abituati.
Ecco, non c’è competizione e proprio questa totale “dissomiglianza” non può toccare assolutamente il mercato già esistente. Certo anche da Starbucks la parola chiave è “caffè”, ma intorno e dentro quella tazza ruota l’esplorazione, la conoscenza, la scoperta, e la storia del chicco. Dite che siamo troppo buoni con questi “colonizzatori” Americani? assolutamente NO.
Circa 2.400 mq dove non è stata stravolta la storia dell’edificio e di Milano stessa. Anzi i banconi sono fatti con il marmo della Fabbrica del Duomo. Il pavimento è la vecchia palladiana e la statua simbolo del Brand è in marmo di Carrara. Non ci sentiamo per nulla sopraffatti. Ammirati e divertiti si. Non mi dilungo sulle varie qualità di materia prima usata, anche perché il nostro anfitrione Maurizio Cacopardo (associate general manager) ha la classica frettissima tipica milanese!
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Lui ci mostra i tubi, di vetro e di rame che corrono sul soffitto e trasportano il caffè in un loop infinito fino a cadere, come una pioggia, nella macchina della tostatura. Lui ci spiega che per questa particolarità (la tostatura) lo Starbucks Milano in realtà deve essere definito ROASTERY e che è anche il più grande d’Europa. Altri ne seguiranno con lo stesso format, ma lontani da P.zza Cordusio: Tokio, New York e Chicago. Ci sono anche i classici piccoli spazi dedicati ai gadget. Una grande scala a vista porta al piano superiore dove c’è l’Arriviamo Bar, rispettando il rito, sacrosanto per i Milanesi, dell’aperitivo. E anche qui largo alla fantasia: dai classici cocktail, a quelli a base di caffè o di tè…
Nasce spontaneo il confronto con il film “La Fabbrica di Cioccolato” ma, a pensarci bene, è quasi fin troppo banale. Ogni angolo è un pezzo del grande set di questo astrale “teatro del caffè”. Anche i bambini hanno di che divertirsi!
Certo i prezzi sono più alti della media (caffè 1,80euro, capuccino 4,50euro) ma questo Starbucks NON vuole affatto essere un “bar normale”. Nel costo della tazzina (che contiene un caffè doppio) è compreso uno spettacolo unico e il lavoro di tantissimi operatori.
Peccato che il Codacons, come benvenuto, sia partito lancia in resta all’attacco proprio del listino prezzi. E’ stato quasi un atto tanto previsto quanto dovuto. Fuori luogo questa volta che fa fare agli Italiani la magra figura dell’illiberale campanilista. Invece noi siamo orgogliosi che grandi colossi mondiali (Apple, Amazon…) decidano di investire sul nostro territorio. Senza dimenticare che Starbucks, per certa parte del food, si affida a PRINCI (storico marchio milanese di prodotti fa forno) e che il personale è in gran parte italiano…
Vi invitiamo a fare un giro (con bimbi al seguito) per: guardare, gironzolare e provare un caffè di alta qualità, appena tostato.



















