Stazione Termini: parte la riqualificazione del sottopasso che collega via Marsala e via Giolitti

Accordo Campidoglio-Rfi. Previsti piani di accoglienza per i senza tetto. Ma per l'associazione Nonna Roma "si tratta dell'ennesimo, vergognoso, esempio di architettura ostile, nei riguardi di quei mendicanti, senzatetto, poveri che devono essere cacciati dal centro della nostra città, a suon di idranti a Termini o di lastre in pregiato travertino nei tunnel”

photo credit: Nonna Roma

Parte la riqualificazione del sottopasso che collega via Marsala e via Giolitti a Roma e attraversa la stazione ferroviaria Termini. Entro la fine dell’anno, a seguito di un accordo tra Campidoglio e Rfi, saranno realizzati lavori di riqualificazione, messa in sicurezza, pulizia dei muri e rafforzamento dell’illuminazione nella Galleria Turbigo, a oggi spesso ritrovo di senza fissa dimora.

I lavori contemplano un investimento totale di 190 mila euro, di cui 50 mila a carico del Campidoglio per l’illuminazione. I cantieri sono pianificati e partiranno nelle prossime settimane, e prevedono anche l’installazione di barriere tra i piloni della galleria: le strutture avranno, tra le altre cose, la funzione di scoraggiare lo stazionamento dei senza tetto ed evitare pericoli.

Il provvedimento annunciato dall’assessorato ai Lavori pubblici si interseca alle misure d’accoglienza agli indigenti a cui sta lavorando l’assessorato alle Politiche sociali. L’assessora Barbara Funari ha annunciato per il 2023 un censimento delle persone senza fissa dimora e ha fatto sapere di essere a lavoro per cercare uno stabile, da acquisire a patrimonio, nelle vicinanze di piazza dei Cinquecento, porta d’accesso a Termini, per realizzare una stazione di posta da destinare ai barboni.

Accanto a questo, entro il Giubileo del 2025, nei piani dell’assessorato alle Politiche sociali c’è la realizzazione di uno sportello informativo destinato agli indigenti, possibilmente recuperando l’area dei tendoni destinati alla campagna vaccinale. In vista dei lavori di riqualificazione della Galleria Turbigo, dall’assessorato fanno sapere che sono al vaglio diversi piani di accoglienza per coloro che tuttora stazionano nel sottopasso e che trovano ricovero davanti allo scalo ferroviario. Nei primi sei mesi del 2022 i servizi sociali comunali hanno già accolto 3.416 persone sottraendole alla strada: un numero in crescita rispetto al totale del 2021, quando sono state avviate ai servizi sociali 2.774 persone. L’obiettivo quindi è trovare una collocazione dignitosa per tutti, anche valutando l’acquisizione di più immobili in tutti i municipi della Capitale. Le misure annunciate, però, non sono state accolte favorevolmente da tutti.

L’associazione Nonna Roma, attiva nel campo dell’assistenza alle persone senza tetto: “Si vuole evitare che i senza dimora possano trovare riparo sotto quel tunnel, che già vedeva la presenza di blocchi di cemento proprio per impedire che le persone potessero distendersi. Si tratta dell’ennesimo, vergognoso, esempio di architettura ostile, nei riguardi di quei mendicanti, senzatetto, poveri che devono essere cacciati dal centro della nostra città, a suon di idranti a Termini o di lastre in pregiato travertino nei tunnel”. Secondo l’associazione: “Nessuna persona deve essere costretta a vivere per strada e, su questo, da mesi ci impegniamo affinché venga potenziato il piano di accoglienza per i senza dimora in città. Nel contempo, però, accanirsi contro chi in strada ci rimane è un’operazione politica spregevole che comporta solo il punire i poveri per la loro condizione”.

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