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Studentessa di Tivoli bocciata con sei insufficienze, il Tar la promuove

'Bocciare non è la regola', il caso alle scuole medie. Valditara, Tar verifichi procedure, ma nel merito decidono i docenti

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Ben sei insufficienze, ma nessuna bocciatura. A deciderlo per una studentessa di una scuola media di Tivoli, in provincia di Roma, è stata una sentenza del Tar.

Secondo i giudici, come riporta Il Messaggero, la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo. Oltre a dover essere “un’eccezione” mentre la regola deve essere la promozione, in linea con un orientamento del Consiglio di Stato per la scuola media. Protagonista della vicenda una ragazza che ha frequentato la prima media all’istituto Comprensivo Statale Tivoli V, e che ha riportato insufficienze in sei materie (geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica), di cui una grave. Gli insegnanti avevano deliberato all’unanimità la bocciatura, ma i genitori della ragazza hanno presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento del provvedimento. E il giudice ha dato loro ragione. Dai documenti relativi alla bocciatura messi a punto dai docenti emerge che “nel corso dell’anno la ragazza ha avuto una frequenza regolare” a scuola e il comportamento è stato “buono”. L’impegno tuttavia si è rivelato “scarso e inadeguato, sia nell’esecuzione dei compiti che nello studio”.

Secondo il Tar i professori, però, non avrebbero considerato il percorso della studentessa dall’inizio alla fine: “L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti”, scrivono i giudici nella sentenza. E la scuola – sempre secondo il Tribunale amministrativo – ha anche le sue responsabilità per non aver messo a disposizione “sistemi di ausilio e di supporto per il recupero”.

“Leggero’ attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali nel percorso che ha portato a una bocciatura votata all’unanimita’ per insufficienze, alcune gravi, su 6 materie, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai docenti e’ frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sul caso della studentessa. “Al di la’ del caso specifico, ho costituito un gruppo di lavoro composto da esperti nel diritto scolastico e nella giurisprudenza amministrativa per definire norme piu’ stringenti affinche’, nel rispetto dei diritti di ogni cittadino e fatte salve le verifiche sulla regolarita’ delle procedure, non vengano messe in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all’ordinamento scolastico”, ha aggiunto il ministro. “Occorre pero’ anche allargare il discorso verso una responsabilizzazione dei genitori all’interno dell’alleanza educativa che non deve contrapporre famiglie e scuola nell’interesse innanzitutto dei giovani”.

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