La citta’ ucraina di Marioupol, dove il sindaco ha denunciato situazione disperata”, annuncia l’inizio imminente dell’evacuazione di civili. “L’evacuazione dei civili comincia alle 12 (le 10 Gmt)” ha comunicato via Telegram la municipalita’ di Mariupol, precisando che un corridoio umanitario sara’ organizzato fino alla citta’ di Zaparojie, a circa tre ore di tragitto, e che e’ stata concordata a questo scopo una tregua temporanea. Gia’ ieri si era tentata l’evacuazione dei civili dalla citta’, ma mai realizzata a causa delle violazioni della tregua da parte russa denunciate dalle autorita’ locali ucraine. In un discorso agli ucraini questa mattina, il presidente Volodymyr Zelenskiy ha elogiato le molte forme di resistenza che le persone hanno scelto per opporsi all’invasione russa e ha definito il suo paese “una superpotenza dello spirito”.
Il Paese, ha detto in un video, si e’ espresso al “massimo delle sue possibilita’”, i soldati hanno combattuto ma anche la gente comune ha difeso citta’, ospedali e vigili del fuoco. Quindi il presidente ha incoraggiato i residenti delle aree occupate a protestare, se possibile. In dieci giorni di guerra, ha detto Zelensky, l’Ucraina ha unito “milioni di persone, che sono diventate un tutt’uno”. Intanto nella ‘guerra dei numeri’ lo stato maggiore militare ucraino, citato da media internazionali, parla di oltre ’11 mila soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’ invasione russa, lo scorso 24 febbraio’. In attesa del terzo round di negoziati tra l’Ucraina e la Russia e del Consiglio di sicurezza Onu di domani, il ministero russo della Difesa, citato dall’agenzia Tass, annuncia che le forze della repubblica popolare del Donesk hanno preso il controllo del quartiere di Staryi Krym a Mariupol.
Le forze armate russe in Ucraina finora avrebbero colpito oltre 2.200 obiettivi militari nemici, secondo quanto ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalle agenzie Tass e Interfax. Il bollettino di Mosca invece specifica che i militari russi hanno eliminato 778 fra carri armati e mezzi blindati e corazzati da combattimento, distrutto a terra 69 aerei militari e abbattuto in volo altri 24; ‘neutralizzato’ 76 posti di comando e di comunicazione ucraini, 111 batterie di missili difensivi S-300 e Buk M-1 e 71 stazioni radar, 77 sistemi lancia-razzi multipli, 279 fra pezzi d’artiglieria e mortai, 553 veicoli militari e 62 droni.
I media ucraini hanno riferito nelle ultime ore di spari contro i civili ed evacuazioni difficili a Bucha e Gostomel. Almeno tre persone sarebbero state uccise, tra queste una volontaria che aveva appena consegnato cibo per gli sfollati. Le forze armate ucraine lanciano intanto un allarme sulla diga che serve la centrale idroelettrica di Kaniv, di cui i russi, dicono, vorrebbero assumere il controllo. La diplomazia mondiale intanto si muove a tutto campo.
Ieri a sorpresa Israele ha aperto un canale direttamente con Putin con la visita del premier Bennet a Mosca, dopo le durissime parole del capo del Cremlino che ha paragonato le sanzioni a una dichiarazione di guerra. Tre ore di colloquio che Bennet ha sostenuto dopo una breve consultazione con Germania, Francia e Stati Uniti. Poi una telefonata al presidente ucraino Zelensky e a Macron, e un altro volo diretto a Berlino. Dopo un incontro con il cancelliere tedesco Scholz il portavoce del governo tedesco ha dichiarato che “L’obiettivo comune resta quello di mettere fine alla guerra il prima possibile. Lavoreremo per questo”. La presidente della Commissione europea von der Leyen sara’ domani a Berlino dal cancelliere tedesco per discutere della situazione attuale in Ucraina e preparare il vertice informale a Versailles del 10 e 11 marzo. Domani il premier Draghi, accompagnato dal ministro della Transizione ecologica Cingolani, sara’ a Bruxelles dalla presidente Ue. Il segretario di Stato Antony Blinken, in Polonia e Moldavia, ha sottolineato come “in tutti gli angoli del mondo, inclusa la Russia, la gente chiede la fine del brutale attacco della Russia all’Ucraina”.
Secondo la stampa Usa pressioni sarebbero in corso per condurre anche Venezuela e India a prendere le distanze dal Cremlino. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken che la Cina si oppone a ogni mossa che “getti benzina sul fuoco” in Ucraina e ha chiesto negoziati per risolvere la crisi e trattative per creare “un equilibrato meccanismo di sicurezza” europeo.