8 marzo: il Campidoglio premia le donne, da Cucinotta a Noemi ecco a chi è andato il RomaRose

La seconda sezione del premio che viene assegnato alle donne che si sono distinte nello spettacolo, cultura, giornalismo, sport, politica, nell'imprenditoria, nel mondo accademico, nel sociale e nelle forze dell'ordine

Un momento della cerimonia del premio RomaRose che si è svolta ieri in Campidoglio. Maria Grazia Cucinotta, Monica Marangoni e Svetlana Celli.

Si è svolta ieri nella sala della Protomoteca in Campidoglio la seconda edizione del premio “RomaRose – Non solo 8 marzo”, che viene assegnato alle donne che si sono distinte nello spettacolo, cultura, giornalismo, sport, politica, nell’imprenditoria, nel mondo accademico, nel sociale e nelle forze dell’ordine.

I premi sono andati a Maria Grazia Cucinotta, attrice; Ilaria Venturini Fendi, imprenditrice ambientale e designer; Giselda Vagnoni, direttore di Reuters News & Media Italia; Romanza Quartet; Patrizia La Rosa di Anbi Lazio; Maria Grazia Passeri, presidente associazione “I diritti civili nel 2000 – Salvabebè/ Salvamamme; Andrea Delogu, conduttrice televisiva e radiofonica, attrice e scrittrice; Noemi, cantautrice; Elisa Bartoli, capitano della squadra femminile dell’As Roma; Rossella Lucà, ricercatrice Cnr; Alessandra Moretti, europarlamentare; Cinzia Leone, attrice; Flaminia Bolzan, psicologa e criminologa; Maria Catena Ingria Lupoi, imprenditrice; Claudia Conte, attivista per i diritti delle donne; Lina Sastri, attrice, cantante, autrice e regista; Maria Fittipaldi Menarini, imprenditrice; Nicolina Bianchi, giornalista e critico d’arte; Kristina Tatenko, presidente cooperativa “Sant’Anna 1984”; Martina Pigliapoco, carabiniera.

“Il premio RomaRose è un omaggio all’impegno, al merito e al talento delle donne, nelle piccole e grandi cose e nel mondo del sociale. Molte faticano ad uscire fuori, ma insieme possiamo fare tanto affinchè un giorno ci saranno donne in ogni vertice e ciò non farà più notizia. Dedichiamo un pensiero particolare a tutte coloro che, ancora oggi, in diverse parti del mondo, lottano per la conquista della libertà e dei diritti, come in Iran e Afghanistan; alle donne morte nel naufragio di Crotone perché inseguivano la speranza di un mondo migliore; e a tutte le donne vittime di violenza. L’esempio di chi ce l’ha fatta, di tante donne che sono riuscite a realizzare i propri sogni, deve essere il faro per tutte noi”, afferma la presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli.

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