L'attore, morto a 59 anni dopo una lunga malattia, ha raccontato a Radiocolonna che, dopo l'esperienza "dell'inferno carcerario", ha deciso di dedicare parte della sua vita ad "aiutare gli ultimi"
Una vita tempestosa alla spalle, con un passato da capo ultrà della Lazio e un arresto per droga nel 200: è proprio nel carcere di Rebibbia che Adamo Dionisi – morto a 59 anni dopo una lunga malattia – scopre la passione per la recitazione, partendo prima dal teatro per approdare sul seti di Gomorra. Sarà il ruolo del boss Anacleti in Suburra a renderlo noto al grande pubblico.
In un’intervista del 2017 racconta a Radiocolonna che dopo l’esperienza “dell’inferno carcerario” ha deciso di dedicare parte della sua vita ad “aiutare gli ultimi”.
Dionisi esordisce come attore nel film ‘Chi nasce tondo…’ (2008), che ha anche co-sceneggiato. Nel 2014 Abel Ferrara lo sceglie per una parte nel film biografico ‘Pasolini’, mentre Garrone lo vuole in ‘Dogman’ mentre l’anno successivo Stefano Sollima lo sceglie per ‘Suburra’ nel ruolo del boss Manfredi Anacleti, uno degli antagonisti principali, ruolo che riprenderà anche nell’omonima serie Netflix.
Oltre alla serie per cui è diventato famoso, Dionisi ha recitato negli ultimi anni in Brutti e Cattivi (2017), Morrison (2021) e negli ultimi tempi Enea (2023) e Martedì e Venerdì (2024), film di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardi uscito nelle sale cinematografiche lo scorso febbraio. Tra le serie tv, è apparso nel cast anche di Rocco Schiavone. L’ultima interpretazione, un cameo nel cortometraggio di Maurizio Lombardi “Marcello”.