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Albertone nella “sua” Galleria 15 anni dopo

Enrico Vanzina e Carlo Verdone hanno presentato il libro di Silvana Giacobini dedicato ad Alberto Sordi scomparso quindici anni fa

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Manca da quindici anni ma la sua presenza a Roma è ancora forte: basti pensare al tributo che nel 2003 il sindaco Walter Veltroni ha voluto fare al grande attore rinominando la Galleria Colonna, appunto, “Alberto Sordi”. Allora, a meno di un anno dalla sua scomparsa, la Galleria era stata appena riaperta e aveva cambiato nome con una cerimonia ufficiale presieduta dal Sindaco e dalla sorella di Sordi, Aurelia. Proprio grazie a questa iniziativa, che celebrava la trasformazione di uno dei luoghi di incontro del centro storico in un elegante salotto dello shopping, Alberto Sordi è entrato a far parte dell’elenco di personalità ricordate dalla toponomastica romana.

E ieri sera la Galleria, che oggi appartiene a Sorgente Group attraverso uno dei suoi fondi immobiliari, lo ha ricordato di nuovo accogliendo nello spazio Feltrinelli la presentazione del volume “Albertone”, scritto da Silvana Giacobini e pubblicato da Cairo. A ricordare il genio dell’attore trasteverino attraverso aneddoti inediti c’erano anche Enrico Vanzina e Carlo Verdone, grandi amici di Sordi.

“Alberto Sordi è stato un grande talento comico – ha ricordato Vanzina – per questo mio padre (il noto regista Steno) lo ha voluto fortemente nel suo film Un giorno in pretura quando non era ancora così ricercato dai produttori. È diventato un modello sempre più imitato dagli italiani, con il suo carattere riservato ma anche quell’atteggiamento sagace e un pizzico di cattiveria”. Così lo ha invece salutato Verdone: “E’ stato un attore prodigioso, veloce nella battuta e un po’ folle. È riuscito a rendere popolari anche personaggi negativi, come nel film Un borghese piccolo piccolo”. Il regista ha infine ricordato l’atteggiamento schivo di Sordi, che ha preferito nella sua dimensione privata vivere la compagnia delle sorelle e di pochi amici piuttosto delle frequentazioni mondane”. L’autrice e giornalista Silvana Giacobini ha invece sfatato, ancora una volta, il mito dell’avarizia di Albertone, nata per una battuta e smentita dalla generosità del grande attore, che ha lasciato diversi milioni di euro in beneficienza alle associazioni a sostegno dei meno abbienti e degli anziani, a ricordo della sua lunga e dura gavetta giovanile.

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