A Palazzo Corsini è ritornata dopo tre anni, più antica mostra mercato al mondo, che ha accolto circa 80 fra le più importanti gallerie. Sei grandi capolavori sono stati acquistati dagli Uffizi
Dopo tre anni a Firenze, nello splendido palazzo barocco di Palazzo Corsini è tornata, dal 24 settembre al 2 ottobre la BIAF, la più antica mostra mercato del mondo con la 32ma edizione. È un momento di grande importanza per l’arte e l’antiquariato, che oltre a presentare capolavori di grande importanza e qualità, fornisce una spinta economica al mercato antiquario e a tutta la città.
Solo per fare alcuni esempi in questa edizione è stato possibile ammirare le sculture lignee lombarde a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento e un prezioso servizio di posate appartenute a Cosimo I de’ Medici Granduca di Toscana nello stand della Galleria Longari; i magnifici fondi oro su tavola con soggetti religiosi del XIV e XV secolo di Salamon; l’olio su tavola circolare con la “Madonna della rosa” di Vouet e la sorprendente scultura di quasi 2 m raffigurante il “Custode dell’orto”, inizio XVII secolo, da Maurizio Canesso; gli eleganti e raffinati dipinti di Batoni “Riposo durante la fuga in Egitto” e Maratti, “Madonna con il bambino” da Alessandra di Castro; proseguendo il vedutismo romano di Gaspar Van Wittel, Vanvitelli, e quello romantico di Caffi nei dipinti con vedute dei monumenti di Roma o nel caratteristico dipinto “Festa dei Moccoletti in via del Corso”, presentati nello Stand di Cesare Lampronti. Dipinti del Barocco emiliano con un “Cupido addormentato” di Guido Reni, e una “Madonna con il Bambino di Elisabetta Sirani presso lo stand Fondoantico.
Ma anche il Novecento con l’arte Decò, il futurismo e le avanguardie è stato ben rappresentato negli stand di Virgilio, quello di Gomiero, sempre con nuove proposte, poi esemplari di Fontana, di Carrà, di Prampolini, e il volto di estrema qualità formale di Augusto Solari di Adolfo Wildt da Lampertico e non poteva mancare Gian Enzo Sperone, mentre Gianluca Berardi è riuscito a presentare i dipinti nel suo stand dividendoli nelle diverse tematiche d’interesse (autoritratto, realismo magico, eredità dell’impressionismo e dipinti a tema viaggio ed esplorazione in terre esotiche e lontane).
L’arte contemporanea è stata esposta nello stand di Galleria Continua con il sorprendente “Red to Dark Purple di Anish Kapoor e “Aeolian landforms” di Loris Cecchicon un allestimento che consente la divisione in stand espositivi di estrema eleganza e perfettamente inseriti nel contesto a cura dell’interior designer, scenografo e regista Matteo Corvino.
Come nella precedente edizione del 2019, le Gallerie degli Uffizi, guidate dal comitato Scientifico e dal Direttore Eike Schmidt hanno deciso l’acquisto di quattro dipinti e due sculture. “Grazie all’impegno straordinario dei miei colleghi – ha rilevato Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – questa estate abbiamo avuto un recupero grande, registrando in luglio e agosto i numeri più alti di visitatori mai avuti: con gli introiti derivati, le Gallerie degli Uffizi sono in grado di estendere il proprio ruolo nel processo della tutela, a vantaggio della collettività, avviando le procedure per l’acquisto di alcune delle opere più significative offerte quest’anno alla Biennale. Così gli Uffizi continuano la tradizione iniziata con l’edizione del 2015 (che coincise con il conferimento dell’autonomia speciale al museo) di partecipare attivamente, da acquirente, alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, a mio avviso la fiera più bella al mondo in questo settore.”
Così per il Museo sono stati acquistati i due dipinti “Ritratto di giovane vittorioso sull’Invidia” di Pietro Paolini e l’Allegoria della locuzione oraziana “Ut pictura poesis” di Francesco Cairo; il prezioso busto in avorio di Cosimo III de’ Medici, scolpito da Jean-Baptiste Basset a Livorno nel 1696 e un autoritratto dell’Ottocento di Felice Cerruti Bauduc, “Atelier con il pittore in atto di dipingere il Combattimento di Sommacampagna”. Entrano nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti la tela “Viaggio tragico” (1925) di Ferruccio Ferrazzi e la magnifica “Pietà” in bronzo (1950) di Giacomo Manzù. Mentre è stato donato un disegno preparatorio del pittore cinquecentesco Carletto Caliari per un quadro oggi custodito al Louvre.