Attraverso la mostra a Palazzo Braschi di grande successo “Klimt. La Secessione e l’Italia”, torna dopo dieci anni nella Capitale un periodo artistico che coinvolse rapidamente tutti i paesi europei con fermento, voglia di innovazione e cambiamento. Non molte, infatti, erano state in precedenza le occasioni per valorizzare l’Art Nouveau e l’Art Déco, epoca che ha avuto in Klimt uno dei maggiori testimoni.


“Nel giugno del 2012 – ricorda l’imprenditore e collezionista Valter Mainetti, presidente della Fondazione Sorgente Group – abbiamo deciso di inaugurare il nostro Spazio espositivo Tritone con la mostra “Un angolo di Art Nouveau a Roma”, presentando la nostra collezione di dipinti, mobili, oggetti d’arte e d’arredo disegnati da grandi artisti, come Emile Gallé, Louis Majorelle, Peter Carl Fabergé, Tiffany Studios, e non ci aspettavamo un tale successo di visitatori e d’interesse’”.
La mostra di Klimt a Palazzo Braschi prosegue fino al fino al 27 marzo con esposte le opere provenienti dal Belvedere Museum e dalla Klimt Foundation in un coinvolgente allestimento e un’illuminazione ben curata, che evidenzia la sensibilità artistica di questo grande maestro che tanto influenzò i nostri artisti come Galileo Chini, Antonio Zecchin, Giovanni Prini e tanti altri.
“Come già era successo per la mostra nel nostro Spazio Tritone, il numero elevato di presenze alla mostra su Klimt – rileva Mainetti – deve far riflettere sull’importanza di questa fase artistica, non solo nei confronti di grandi autori, ma per il coinvolgimento che ne derivò in tutti i settori, come il teatro, il cinema, la moda, che si diffuse in tutti i paesi europei. In fondo un periodo così vicino a noi, ma che solo oggi si sta scoprendo veramente”.