Saranno Giuseppe Tornatore e Gianni Morandi, armato di chitarra, insieme sul palco di San Cosimato il 2 giugno per l’omaggio a Ennio Morricone, con la proiezione del documentario Ennio firmato dal regista premio Oscar, ad aprire la nona edizione di Cinema in Piazza, l’evento romano organizzato e promosso dalla Fondazione Piccolo America nelle tre grandi aree di Piazza San Cosimato a Trastevere (2 giugno – 16 luglio), del Parco della Cervelletta di Tor Sapienza (8 giugno – 16 luglio) e del Parco di Monte Ciocci a Valle Aurelia (10 giugno – 16 luglio), fino ad arrivare al Cinema Troisi.
In programma 92 proiezioni, 20 incontri speciali e 13 retrospettive, da quella su Greta Gerwig e Noah Baumbach alle monografiche su Ingmar Bergman, John Landis, Hirokazu Kore’eda, Suso Cecchi D’Amico e Denis Villeneuve. Tra gli ospiti di quest’edizione, che vanta anche una collaborazione con il più grande studio indipendente del mondo, l’A24, ci saranno Darren Aronofsky, Ari Aster, Giuseppe Tornatore e Gianni Morandi, Sam Rockwell, Bertrand Bonello, Joanna Hogg, Rodrigo Sorogoyen, Jean-Pierre Jeunet, Kenneth Lonergan, Stefano Nazzi, William Oldroyd, Giulia Steigerwalt, Erik Poppe, Julie Taymor e Elliot Goldenthal, Julien Temple, i fratelli D’Innocenzo. “Siamo felici di poter annunciare questa nona edizione – spiega Valerio Carocci, presidente del Cinema America – anche se non era facile con il contesto politico che stiamo vivendo”.
Sono in ritardo “le concessioni dei contributi del ministero della Cultura per il 2022. Con il cambio di amministrazione regionale oggi gli operatori di Roma e del Lazio ancora non hanno i bandi per sostenere le loro manifestazioni”.
Lo strumento dell’Estate romana “non riteniamo sia adeguato per sostenere gli operatori culturali di questa città, sempre in ritardo, sempre troppo povero. Non ci possiamo che unire al grido degli altri operatori, non vogliamo essere un’eccezione che viene finanziata, ma anche uno strumento affinché le cose cambino”.
Oggi “il sindaco di Roma Capitale ha garantito che alle 17 ci sarà una riunione di giunta su una delibera che è stata approvata, con la quale si finanzierà il Cinema in piazza per un importo di 250mila euro su un budget di 700mila. Rimane totalmente scoperto – continua – l’investimento del ministero della Cultura e quello della Regione Lazio, che non hanno dato tempi per erogarli, ma ci hanno concesso il patrocinio non oneroso”. Carocci, che qualche giorno fa, proprio per attirare l’attenzione sul ritardo dei fondi, aveva compiuto un’azione simbolica in Campidoglio (“sono salito dal sindaco, ho lasciato il documento e me ne sono andato, non c’è stato nessun interessamento della Digos né nessuna telefonata di Elly Schlein” dice commentando gli articoli usciti su quanto accaduto, che avevano definito la sua “un’occupazione”) ringrazia il sindaco Gualtieri e l’amministrazione capitolina “per aver garantito almeno che l’evento potesse avviarsi. Per il resto, noi come tutti gli altri operatori culturali ci siamo fatti carico di anticipare le spese. Lo faremo nel rispetto delle istituzioni coinvolte e degli ospiti, ma la partita non può finire qui. Cinema in piazza si farà sulle spalle della Fondazione Piccolo America. Questo è un atto di coraggio, un’altra scommessa che portiamo avanti”.
È “un festival di tutti e prima di tutto per tutti. Si è ottenuto il risultato di realizzarlo, ma non è giusto che per organizzare un evento gratuito no profit si debba sempre arrivare a sbattere i pugni”. Era importante comunque “fare questa nona edizione, anche perché un mese fa abbiamo annunciato, con una cordata di investitori un’offerta per il Cinema America”. Avete ricevuto risposta? “Su questo – risponde Carocci – per ora ho ancora un obbligo di riservatezza”.