Chiude il cinema Roxy, ai Parioli. A scriverne è il Corriere della Sera che riferisce si tratta di una scelta dettata da ragioni economiche. E non è l’unico ad aver abbassato la saracinesca nel quartiere. Ben prima della pandemia ha chiuso le sue porte l’ex Excelsior- diventato Empire – in viale Regina Margherita, l’ex Astra – diventato Holiday – in largo Benedetto Marcello, l’ex Astoria – diventato Embassy – in via Stoppani.
“Che vuol dire? Che la gente non ha più voglia di andare al cinema?”, si domanda Giorgio Montefoschi sul Corriere, prefigurando un futuro dove tutto si comprerà o si guarderà online e fruttivendoli, cinema e libreria diventeranno reperti archeologici di cui, come nel celebre romanzo di Patrick Suskind – “Il profumo” – si potrà raccontare qual era il profumo dei libri negli scaffali o quello delle sale cinematografiche, dei popcorn…
Il punto, secondo l’autore, è che con la limitazione dei posti a sedere i teatri privati non possono sostenere i costi di gestione e, di conseguenza, sopravvivere. Non è chiaro perché, si chiede Motefoschi, “possiamo andare allo stadio in trentamila, viaggiare nei treni, affollare i vagoni delle metropolitane e non stare seduti in un teatro ogni volta sanificato, con le mascherine? Cos’ha di losco un teatro?”.