Colosseo: Nerone alla guida del Parco Archeologico, precursore dell’intelligenza artificiale nel nostro patrimonio artistico

Lo chatbot aiuta il visitatore ad avere informazioni e a risolvere dubbi, ma dovrebbe aumentare i contenuti, come già avviene al Centre Pompidou di Parigi e in altri musei in Spagna.

Dopo un mese di sperimentazione e miglioramenti è stato presentato da Alfonsina Russo, direttrice del Parco, il chatbot per il sito web basato sull’intelligenza artificiale in grado di fornire in tempo reale informazioni in italiano, inglese e francese per la visita del sito archeologico. “Il Parco del Colosseo ha tra i suoi obiettivi quello di migliorare sempre l’esperienza di visita.

‘’Considerando che nel 2022 è stato frequentato per il 71% dei suoi visitatori da giovani al di sotto dei 40 anni, risulta importante avvicinarsi ai nuovi modi di comunicazione. – afferma Alfonsina Russo – I nuovi linguaggi e le nuove potenzialità tecnologiche devono essere messe però sempre al servizio del pubblico che deve sempre rimanere al centro della nostra attenzione. Questo è un progetto internazionale poiché è il risultato della collaborazione con l’azienda italiana Machineria, attiva nella produzione di contenuti e di automazione per i settori culturali e quella francese Ask Mona, azienda leader nello sviluppo di strumenti digitali pensati per le istituzioni culturali”

In Italia la sola Istituzione statale che ha il medesimo strumento è la Galleria dell’Accademia di Firenze, dove si chatta con l’alter ego virtuale del David, ma il livello di perfezionamento raggiunto dalla messaggistica del portale del Parco Archeologico del Colosseo è sicuramente migliore, più precisa e rispondente alle richieste dell’utente. Nella chat con Nerone si ottiene, non solo un riferimento alla pagina web specifica, ma una risposta precisa e chiara proprio come se si parlasse con un operatore.

“La creazione e il perfezionamento di questo innovativo strumento di comunicazione ha impiegato un anno di lavoro preparatorio e di sperimentazione – spiega Federica Rinaldi, responsabile ufficio comunicazione del Parco archeologico del Colosseo – Dopo la pandemia si è reso necessario incentivare la vicinanza al pubblico che si è mostrato interessato a riprendere le visite ai monumenti. Per realizzare questo progetto di chat diretta con l’utente è stato fondamentale impostare un set di domande tipo, basandosi sullo studio delle più frequenti ricevute in questi anni, e formulare le risposte corrette, che grazie all’intelligenza artificiale, devono arrivare a soddisfare le varie necessità. La scelta del personaggio Nerone è stata fatta grazie ad una serie di interviste al pubblico e ci siamo resi conto che era il personaggio più noto e che meglio poteva rappresentare anche a livello storico e archeologico il Parco del Colosseo.”

La chat realizzata, che segue l’uso ormai comune di Messanger, non ha bisogno di scaricare alcun software aggiuntivo ed è estremamente intuitiva, di facile utilizzo e anche di rapida risposta. Peccato, però, che in questa fase ancora iniziale, soddisfi solo necessità riguardanti informazioni pratiche, facilmente ricavabili anche dal sito, come biglietti, orari di apertura, l’itinerario per raggiungere il sito archeologico e se vi siano eventi o aperture speciali in corso.  Come è stato promesso in fase di lancio dell’attivazione, è assolutamente necessario implementare il servizio affinché possa non solo fornire altre informazioni, ma sia effettivamente vicino all’utente e possa far vivere più intensamente la visita al Parco archeologico.

La stessa società francese Ask Mona ha realizzato per il Centre Pompidou di Parigi un chatbot che non risponde solo alla richiesta di informazioni pratiche, ma è una vera e propria guida grazie alla quale è possibile conoscere storia e aneddoti di ben 113 opere presenti nel museo. Per accedere al servizio, il visitatore deve scattare semplicemente una foto con il suo smartphone all’opera di interesse, che sarà riconosciuta dall’intelligenza artificiale, che a sua volta fornirà tutti i contenuti disponibili, anche in modalità podcast e video, che raccontano storia e aneddoti dell’opera.

In Spagna questo utilizzo di strumenti multimediali potenziati per la conoscenza del patrimonio artistico è notevolmente in uso da anni, come ad esempio la visita totalmente immersiva e avvincente di Casa Batlò a Barcellona, dove sempre grazie all’uso di uno smartphone è possibile conoscere e approfondire in autonomia e anche in base ai propri interessi, la storia e le vicende del monumento. Per non parlare dei moltissimi tour virtuali attivi per alcuni luoghi d’interesse, che consentono una visita anche a distanza, come Basilica della Sagrada Familia a Barcellona, Museo Nazionale del Prado a Madrid, Alhambra di Granada, Museo Guggenheim a Bilbao, fino Città delle Arti e delle Scienze di Valencia
È assolutamente necessario arrivare a potenziare velocemente l’utilizzo degli strumenti informatici e multimediali, per consentire una maggiore conoscenza del nostro patrimonio e soprattutto per spingere le nuove generazioni ad avvicinarsi alle ricchezze del nostro patrimonio. Quello che nelle nostre Istituzioni sembra una novità, in altri paesi è già stato abbondantemente superato

 

 

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