Oltre 15.000 metri quadri di superficie, 81 specialisti impegnati ogni giorno tra architetti, restauratori, geologi, fisici, topografi, ingegneri e operai. Con 55.000 ore e 7 mila giornate di lavori. Cosi’ gli ipogei del Colosseo, quel dedalo di corridoi, archi e passaggi dove si preparavano i gloriosi spettacoli dell’anfiteatro Flavio, tornano da domani visitabili al pubblico, grazie al restauro e all’impegno in prima linea del Gruppo Tod’s.
“Un lavoro molto complesso-spiega la direttrice del Parco archeologico, Alfonsina Russo – i cui risultati sono ancora in corso di studio”, ma che pietra dopo pietra “testimonia tutto cio’ che avvenne sotto alla grande arena dell’Anfiteatro, dalla sua inaugurazione nell’80 d.C. fino all’ultimo spettacolo nel 523”. Un monumento nel monumento, ora visitabile percorrendo una passerella a serpentina lunga 160 metri, in attesa che quel ‘backstage’ di 2000 anni fa torni al buio, come al tempo, quando l’area sara’ coperta con una nuova pavimentazione dell’arena.
“Quello dei Della Valle e del Gruppo Tod’s – commenta il il ministro della cultura Dario Franceschini-e’ un vero atto di mecenatismo e liberalita’, ben prima che i vantaggi fiscali dell’Art bonus fossero introdotti”.
“Con le risorse di Tod’s sono stati finanziati il restauro degli ipogei, l’esterno e il centro servizi; con le risorse pubbliche completeremo entro il 2023 l’arena e così il Colosseo tornerà come era prima della fine dell’Ottocento, un luogo che si potrà ammirare dal centro in tutto il suo splendore, mentre gli ipogei saranno visitati nei sotterranei. Sarà veramente un miglioramento e una qualificazione ulteriore della visita al Colosseo”, aggiunge il ministro della Cultura, Dario Franceschini. “C’è stato un tempo in cui in Italia sembrava fosse inevitabile una contrapposizione fra pubblico e privato nella tutela del patrimonio culturale. Quando ho iniziato il mio mandato da ministro, l’operazione restauro del Colosseo con Tod’s era già iniziata e io ero allibito e indignato – racconta Franceschini – nel vedere che il gesto di Della Valle anziché essere accolto da un’ovazione generale di riconoscimento aveva persino sollevato polemiche… In realtà, è giusto che ci sia invece una piena collaborazione”.
Ora, osserva il ministro della Cultura, “sono cadute quelle barriere tardo-ideologiche che contrapponevano pubblico e privato. In questo caso, si tratta di un intervento importantissimo finanziato da una impresa italiana come la Tod’s che ha dimostrato come sia importante che tutte le imprese ma in particolare le grandi imprese che esportano nel mondo anche grazie al nome dell’Italia, restituiscano al nostro Paese in interventi a tutela del patrimonio artistico e culturale, quanto ricevono dal nostro Paese in termini di immagine, bellezza artistica e ricchezza culturale”. Franceschini ricorda poi che “al centro del Colosseo, il 29 e 30 luglio, si svolgerà il G20 della cultura che inizierà i lavori con il presidente Mario Draghi: questo è uno dei simboli del Paese ed è importante che il recupero di questo simbolo dell’Italia avvenga anche con risorse private. L’Art Bonus, l’incentivo fiscale che abbiamo introdotto alla fine del 2014, ha portato oltre 500 milioni di euro in donazioni al patrimonio culturale da parte di privati e di imprese. è ancora poco, rispetto a quello che si potrebbe fare. L’invito è dunque a prendere esempio da Tod’s per restituire all’Italia che – assicura Franceschini – ha sempre saputo dare il suo meglio nei momenti di difficoltà: questo è un momento di difficoltà e sono convinto che gli italiani daranno il loro meglio”.
“Al mio mondo, quello delle imprese, grandi, forti – lancia l’appello Andrea Della Valle, presidente e ad del Gruppo Tod’s – dico che non e’ piu’ il momento di chiedere cosa puo’ fare il Governo per noi, ma cosa possiamo fare noi per gli altri. Non dobbiamo perdere il treno di chi vuole darsi da fare e mettersi a disposizione del proprio Paese”. Iniziata nel dicembre 2018, quella degli ipogei e’ la seconda fase degli interventi previsti nel progetto finanziato da Tod’s, dopo i lavori sulle facciate del monumento, e che ora vede l’avvio di un terzo step con la realizzazione del centro accoglienza.