Dal 15 marzo 2017 alle 18.00 si da il via alla mostra Corrispondenze, il nuovo percorso che Renata Solimini che ha intrapreso al fianco dell’artista statunitense Moan Lisa, una mostra dove i due artisti sono protagonisti alla Galleria Vittoria a cura di Tiziano M. Todi.
Le figure che emergono sulle Opere, mutano e si mescolano tra il digitale e la pittura mettendo in secondo piano i canoni figurativi in maniera futuristica.
Le opere offrono un percorso congiunto nell’intimo dei due artisti che, partendo da suggestioni e immagini vissuti in due contesti lontani, si fondono in maniera armonica approdando in uno stile personale e riconoscibile che portano avanti da circa un anno e mezzo.
La mostra sarà aperta fino al 22 marzo.
Scrive di loro Tiziana Todi:
L’arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta espressione umana della creatività e della fantasia ed è l’unico mezzo, che permette all’uomo di esteriorizzare la propria interiorità, unendo e consolidando i legami tra le diverse anime del mondo.
Attraverso il suo linguaggio universale, che tutti gli uomini sanno riconoscere, l’arte prende forma e visibilità attraverso la ricerca artistica e spirituale, parlando con il cuore e rivolgendosi al cuore, stimolando gli artisti a realizzarsi nelle opere, producendo una ricerca che diventa infinita.
L’artista romana Renata Solimini e lo statunitense Moan Lisa (Mark Rossmiller), in questa serie di dipinti, realizzati a quattro mani, compiono due processi fondamentali: percepiscono la realtà e la interpretano con un’idea, utilizzando le tecniche che sono a ciascuno congeniali, senza intromissioni, ma fondendosi armoniosamente. Il crossover artistico che ne deriva agisce su più livelli, i due artisti interagiscono tra loro, accogliendo le opere dell’uno nell’altro, con una ricerca esistenziale che sperimenta esiti dell’incontro tra il mondo delle idee e quello delle emozioni.
Loro incarnano una contaminazione linguistica tra sapere e discipline, propria dell’arte visiva, seguono istintivamente lo stesso percorso, ma in modo diverso per differenza culturale, temporale, con una evoluzione che cambia ognuno di loro, ma che si incontra cercando lo stesso fine e le stesse percezioni. La pratica artistica più pura esonda, procedendo di connessione in connessione, verso un messaggio inserito nel mondo della comunicazione.
La contaminazione proposta dai due artisti è molto interessante e produce opere molto coinvolgenti e dotate di una freschezza e novità notevoli, anche se sappiamo che è sempre esistita e fa parte delle modalità vitali dell’essere umano, costituisce la sua genesi, lega il passato al presente e futuro.
Se facciamo un passo indietro nella storia, troviamo mille esempi, ricordiamo i testi letterari ottocenteschi e molti esempi di opere che rappresentano la sintesi di rapporti fecondi di interdisciplinarità dei generi.
Simbologia e arte, da Oriente a Occidente, spesso fanno lo stesso percorso, seppur distanti migliaia di chilometri, e si ritrovano con le stesse forme, gli stessi simboli a significare le stesse realtà oggettive, opere intuitive e istintive che vanno oltre le distanze e le esperienze per unirsi nelle percezioni della mente e dell’animo umano.
Attraverso l’uso sapiente di forme e colori, attraverso l’inserimento di materiali diversi, i due artisti, presentano il loro messaggio, che attraversa la nostra umanità in maniera multisensoriale, donandoci un biglietto per un viaggio che ci trasporta nel cuore del mondo, alle radici più intime dell’essere, quello autentico, bambino, che è dentro di noi, e che è in grado di leggere e interpretare l’energia vitale e gioiosa di ciò che lo circonda.