L’Agroalimentare italiano nel 2024 ha registrato un export di circa 8 miliardi di euro negli Stati Uniti, il 12% del totale delle esportazioni. Il mercato Usa è significativo anche per la Regione Lazio che esporta per 2,64 miliardi di euro, 205 milioni dei quali riferiti al settore agroalimentare. Questi dati sono sufficienti per comprendere quanto il tema oggetto di dibattito in questi giorni possa essere dirompente per il nostro settore, uno dei principali del Paese.
Parola di Confagricoltura Lazio, per la quale è “innegabile che gli effetti dei dazi sono ipoteticamente impattanti e rilevanti, non soltanto in maniera diretta ma anche in considerazione dei possibili approdi sul mercato italiano di prodotti di altri Paesi colpiti da dazi statunitensi, a partire dalla Cina. Aspetti da non sottovalutare, a nostro avviso, sono poi quelli relativi a possibili gravi effettivi speculatori che il solo annuncio di dazi può determinare già all’interno del mercato nazionale e la pratica che si sta riscontrando da parte di alcuni buyer americani di contrattazione diretta con le aziende laziali anche sulla ripartizione del dazio stesso che dimostra, al contempo, come l’interesse per il prodotto italiano resista e persista”.
Non è finita. “Infine, dobbiamo ricordare che ormai il nostro settore agisce anche in maniera trasversale in direzione della diversificazione, una prospettiva da sviluppare e approfondire sempre di più anche per reagire alle modifiche del mercato. Ci troviamo dunque in una situazione complessa e preoccupante che va monitorata costantemente con attenzione e che, oltre alla risposta unitaria a livello comunitario di cui già si parla da giorni, deve vedere a nostro avviso una forte azione di sostegno da parte dello Stato nei confronti delle aziende che potrebbero essere maggiormente colpite a cui deve accompagnarsi anche un’azione unitaria delle organizzazioni di rappresentanze e del tessuto imprenditoriale agricolo che deve riuscire a superare una storica frammentazione per diventare più forte e coeso. Confagricoltura ha già proposto a livello nazionale alcune iniziative da mettere in campo: dal sostegno alle aziende finalizzato anche ad evitare la possibile delocalizzazione all’esplorazione più intensiva di mercati alternativi fino al rafforzamento di politiche intese a promuovere il consumo del Made in Italy”.