Michael Moore è tornato: Fahrenheit 11/9 sarà in sala dal 22 al 24 ottobre, la data capovolta rispetto al suo successo, Fahrenheit 9/11, non è un caso visto che rappresenta il giorno dell’elezione di Trump: il 9 novembre del 2016. Il documentario è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, dove il regista ha avuto un incontro in cui ha parlato di politica nostrana e internazionale.
Fahrenheit 11/9 è una lucidissima e potentissima analisi del perché Donald Trump sia salito al potere e perché negli altri Paesi siano diffuse forme simili di populismo.
Un’analisi politica, sociologica, storica del perché Donald Trump sia stato eletto presidente partendo dalla crisi delle sinistre (in particolar modo la crisi del partito democratico), l’avvento dei populismi, la drammatica situazione delle armi in USA con la presa di posizione dei giovani studenti di Parkland guidati da Emma Gonzalez e la storia (semi-sconosciuta) di Flint e delle sue acque avvelenate.
È nato a Flint il regista e documentarista che nasce come un giornalista:
“L’acqua di Flint ha fatto qualcosa che la popolazione non si sarebbe mai aspettata. Ero pieno di speranza per il futuro, la perdita delle elezioni è passata anche per il bicchiere d’acqua che Obama ha bevuto a Flint”.
Per il regista questo e altri errori hanno portato alla vittoria Trump e lo mette a chiare lettere nel documentario non schierandosi né da parte del presidente uscente, né da parte di quello eletto. Moore ammette anche i suoi errori, come una volta che fu ospite al talk show di Roseanne Barr e per non causare problemi non punzecchiò Trump a dovere.
Particolarmente toccante è il parallelismo che Moore fra l’elezione di Trump e l’ascesa al potere di Hitler in Germania: dall’arrivo a potere dell’austriaco, ai comizi, a certa indifferenza della stampa locale e internazionale, la stessa che titolava nel novembre 2016 sull’impossibilità dell’elezione di Trump a presidente.
“Sono in Italia da qualche giorno – ha raccontato nel corso dell’incontro ravvicinato – e ho visto la TV, è tutto in italiano, ma vedo le immagini ed è quello che succede quando i ricchi prendono possesso dei media: hanno l’interesse a lasciare che le persone non prendano coscienza dei media. Succede la stessa cosa negli USA, Trump è un artista a recitare, le persone lo amano e ha reso la nazione più stupida. Gli italiani vedono Salvini e Di Maio e li trovano divertenti, ma non c’è nulla da ridere. È colpa della sinistra che ha fatto sì che ciò avvenisse in USA e in Italia. Hanno pensato che per vincere bisognava essere sinistro-centrico, ma non troppo di sinistra e hanno cominciato a fare il Berlusconi intelligente. Ma come si può pensare questo? È come dire: non sappiamo chi siamo, ma votate per noi”.
C’è stato un fortissimo calo di qualità nella classe politica ed è una delle tematiche del documentario Fahrenheit 11/9, tematica che ha sottolineato Moore all’incontro:
“Salvini e Trump si mostrano per quello che sono, non fanno mistero di quello che sono. Se ricordate Bush si vantava di essere mediocre a scuola e diceva: guardate come sono evoluto. Quando ero piccolo, la gente era felice se votava persone che ritenessero migliori”.
How the f** this happened? (Come ca*** è potuto succedere?) si chiede Moore all’inizio del documentario, un documentario che non deve e non può lasciare indifferenti.









Fahrenheit 11/9 vi aspetta al cinema dal 22 al 24 ottobre, distribuisce Lucky Red.