Passano i giorni, passano i red carpet, scorrono i titoli di coda sui grandi schermi, e la Festa del Cinema di Roma si rivela qualcosa di più che una gioiosa celebrazione della settima arte nella Capitale (e con il cinema impresso nel Dna). Piuttosto, la manifestazione sta dimostrando di avere un importante ruolo di ‘aggregatore’ di tante realtà diverse unite dallo stesso filo rosso, la passione per i film e per tutto il mondo che ruota attorno a quei fantastici 70-120 minuti. Prendiamo ad esempio la recente collocazione nei giardini pensili del Parco della Musica, quartier generale della Festa, della ‘rinocerontessa’ del film ‘E la nave va’, una copia fedele, in polistirolo e resina, della scultura realizzata da Valeriano Trubbiani: all’Auditorium romano arriva per promuovere il nuovo Fellini Museum di Rimini.
La città di elezione del maestro tende la mano alla sua città natale. Mostre, incontri, omaggi e restauri, retrospettive, le biografie dei personaggi che hanno contribuito a costruire storie e leggende cinematografiche (Monica Vitti, Carlo Verdone), i format (‘Incontri Ravvicinati’, ‘Duel’, ‘I film della nostra vita’). E ancora l’attenzione per l’ambiente, le sezioni indipendenti che parlano ai giovani (Alice nella Città), il cinema che entra a Rebibbia e nelle case rifugio, oppure al Policlinico Gemelli, gli incontri della Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio.
L’estate appena archiviata aveva acceso schermi nelle piazze dal centro alla periferia. La Festa del Cinema continua su questa scia, portando eventi da un capo all’altro della città, dal Teatro dell’Opera al Teatro Palladium a Garbatella. La formula è quella giusta, non di soli lustrini e tappeti rossi vive il popolo del cinema. E poi la bravura del direttore artistico Antonio Monda, sta anche nell’aver invitato star internazionali che appena atterrate sul suolo romano entrano subito in sintonia con gli usi e i costumi locali: vedi Jessica Chastain, che mostra ai connazionali americani attraverso i social come si arrotolano gli spaghetti al pomodoro (“non serve il cucchiaio!!”) serviti dalle cucine dell’hotel St Regis Rome. Oppure Quentin Tarantino deliziato dai manicaretti napoletani della Trattoria della Barchetta, un classico del quartiere Prati, e Oliver Stone, un habitué delle arene romane (lo scorso luglio era sul palco della rassegna Il Cinema in Piazza). Poi c’è ‘il pirata dei Caraibi’ Johnny Depp, ma quella è un’altra storia.