Globe Theatre: il teatro “per le persone” voluto da Gigi Proietti

Un piccolo "miracolo" tirato su in appena poco più di tre mesi, al tempo del sindaco Walter Veltroni in occasione del restyling per i 100 anni di Villa Borghese, proprio sul modello del Globe originale, quello della Londra elisabettiana dove William Shakespeare portava in scena i suoi testi con la compagnia Lord Chamberlain's Men, poi andato distrutto dal fuoco nel 1613

Era il sogno di Gigi Proietti. Un “teatro per la città”, soprattutto “un teatro per le persone”, dedicato a Shakespeare, il più grande di tutti. È nato così, nell’estate del 2003, il Silvano Toti Globe Theatre nel cuore di Villa Borghese, nato appunto da un’intuizione e desiderio di Proietti, che lo ha voluto, guidato e, anche, “difeso” fino all’ultimo. Tanto che oggi il teatro porta anche il suo nome, accanto a quello dell’imprenditore Silvano Toti, i cui figli ne hanno donato la costruzione alla città.

Un piccolo “miracolo” tirato su in appena poco più di tre mesi, al tempo del sindaco Walter Veltroni in occasione del restyling per i 100 anni di Villa Borghese, proprio sul modello del Globe originale, quello della Londra elisabettiana dove William Shakespeare portava in scena i suoi testi con la compagnia Lord Chamberlain’s Men, poi andato distrutto dal fuoco nel 1613. Pianta circolare, cielo aperto, realizzato tutto in legno massello di rovere francese delle Ardenne, il Globe romano ha una capienza di 1.206 posti tra la platea e i tre ordini di balconate, divisi in palchetti.

Palco semplice, senza sipario ne’ giochi di luce e sedute anche non comodissime (in quanti ci siamo portati dietro il cuscino in questi anni) quel teatro, sorrideva Proietti, è la massima messa alla prova per un attore, perché quel che conta non sono le scenografie, i movimenti, ma “la parola”.

Aperto una prima volta nella notte bianca del 2003, con una fila lunghissima (si contarono 5 mila presenze) per ammirare quel piccolo capolavoro e sbirciare qualche minuto delle prove del Romeo e Giulietta di Proietti che lo avrebbe inaugurato ufficialmente il successivo 14 ottobre, in questi 19 anni è diventato “il” palcoscenico dell’estate a Roma, soprattutto dei giovani, in fila ogni sera anche ad agosto per applaudire testi di quel “ragazzo” di 400 anni fa.

Ma non solo. Tra la lotta le intemperie e gli inverni che logorano il legno, entrato nel 2018 nel Sistema dei teatri pubblici coordinato dal Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale, il Globe Theatre è diventato anche il palcoscenico simbolo della protesta dei lavoratori dello spettacolo durante la pandemia. E nel novembre 2020, il teatro dell’ultimo commosso addio al suo creatore, Proietti. A prenderne la guida, a maggio 2022, il nuovo direttore artistico, il premio Oscar Nicola Piovani. (di Daniela Giammusso per Ansa)

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