Il Mondo sulle Spalle, Giuseppe Fiorello interpreta Enzo Muscia per Rai 1

Ispirato alla storia vera dell'operaio che salvò la sua impresa. Appuntament il 19 febbraio in prima serata, dirige Nicola Campiotti

Beppe Fiorello in posa con Enzo Muscia in posa, Il mondo sulle spalle è ispirata alla storia di Muscia. In TV su Rai 1 il 19 gennaio

Il Mondo sulle Spalle sarà su Rai 1 il 19 febbraio in prima TV e ha per protagonista l’ultimo “eroe” del quotidiano interpretato da Beppe Fiorello. La storia di un operaio cassaintegrato che salva l’azienda dove lavorava e assume i suoi ex colleghi è ispirata a quella di Enzo Muscia, Cavaliere del Merito del Lavoro. 

Prodotta da Picomedia e Iblafilm, Il mondo sulle spalle ha per protagonista Marco Parisi è un tecnico di un’azienda che esegue manutenzione di monitor che fa capo a una grande multinazionale. L’azienda chiude per logiche di mercato internazionale – le stesse narrate nel bellissimo In Guerra – Marco perde il lavoro e si trova ad affrontare una prova durissima: il figlio Davide nato prematuro ha una malformazione cardiaca. Ispirato da Davide, Marco decide di acquistare la sua stessa azienda con i tanti rischi del caso. 

Tinni Andreatta cita il primo articolo della Costituzione italiana (L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro) per presentare Il Mondo Sulle Spalle, un film TV che dà un volto al mondo e alla realtà del lavoro operaio:

“Quella descritta nel film TV è un’Italia che non si rassegna. Al centro della serie TV c’è la dignità dei lavoratori, ne parla il primo articolo primo articolo della Costituzione ed è il fondamento democratico del nostro Paese. È un film TV che racconta che il lavoro è fatto da persone e non da numeri, ci sono delle storie individuali e familiari”. 

Quello dei lavoratori non è l’unico tema del film TV che andrà in onda martedì prossimo:

“È una storia che parla di coraggio e dell’importanza di non rassegnarci e accettare il momento di crisi. La storia di Enzo dimostra una forza di volontà e una capacità di reagire. Se l’abbiamo potuta raccontare è merito di Nicola Campiotti e Beppe Fiorello”.

Non è il primo eroe del quotidiano che interpreta l’attore, come lui stesso ha anche scherzato, ed è stato lui stesso a proporre questa storia:

“Con Beppe Fiorello facciamo spesso un percorso di ricerca di personaggi ignoti o poco conosciuti che diventano eroi del quotidiano, e sono timida a parlarne di fronte a Enzo Muscia. Beppe ha una grande generosità e una capacità di intelligenza nel portare sullo schermo tutte queste storie, Nicola l’ha trovata e Beppe l’ha aiutato un giovane regista all’esordio”. 

A produrre il film TV Roberto Sessa che ha prodotto altri sei titoli con Beppe Fiorello protagonista solo per citare due titoli:

“Siamo una coppia di fatto, è il sesto progetto insieme. Abbiamo iniziato sei anni fa, raccontando storie ordinarie, ma quello che ha fatto Enzo è unico. Non conoscevo questa storia e ha anche incuriosito Beppe che divora notizie, il fatto che Enzo sia qui con noi è strano…”.

Beppe Fiorello, reduce da Sanremo per duettare con Paola Turci, è stato incuriosito dalla straordinaria storia di Enzo Muscia e l’ha portata sullo schermo senza imitarlo:

“Cerco di trasmettere quello che hanno da dire personaggi reali, la mia non è mai un’interpretazione. Mi metto anche una posizione personale, cerco di darmi delle risposte, altre volte sono lontane, li scopro e cerco di avvicinarmi al loro gesto o all’impegno civile”.

Nel 2013, Enzo Muscia ha rilevato l’azienda fallita dove lavorava e che l’aveva messo in cassa d’integrazione dando lavoro ai suoi ex amici. Dopo aver assunto otto persone, oggi l’azienda può contare su 40 assunti e una filiale a Torino e un’altra di prossima apertura:

“Cosa Enzo ha messo in gioco per salvare la vita e la dignità di amici, di 320 operai, tutti mandati a casa da un momento all’altro. Nicola Campiotti me l’ha fatto incontrare, la sua è una storia d’impegno, non di rassegnazione con il tema universale del lavoro sempre centrale nelle agende politiche di tutti i Paesi civili. Enzo è andato oltre l’attesa del sostentamento politico ed economico, non ha aspettato: è andato a prendersi il lavoro. Come Steve Jobs e Renzo Rosso, loro sono utopisti: Enzo non ama essere chiamato eroe, ma non tutti hanno trovato la forza di farlo. Enzo conosce altri colleghi che hanno fatto imprese eroiche. M’interessava il tema del lavoro, siamo distratti da altre tematiche ed era doveroso riportarlo in luce”.  

Nicola Campiotti, figlio di Giacomo regista fra gli altri di Liberi di scegliere, è alla sua prima regia televisiva e ha potuto contare su un cast tecnico ottimo guidato dal montatore Roberto Missiroli:

“Il tema del lavoro, precario, a nero, a tempo indeterminato sta a molto a cuore a tutti: due terzi dei dei miei compagni di studio hanno lasciato l’Italia. Io ho sempre cercato di trovare lavoro artistico, ho fatto tanta gavetta. Enzo Muscia ha ispirato me per primo, ho attinto dalla sua forza, l’ho intervistato e poi ho parlato con i suoi colleghi, io ho cercato di costruire questo progetto con la stessa forza della sua impresa”.

A parlare è finalmente lui, Enzo Muscia, l’uomo che non vuole essere chiamato eroe:

“Ho conosciuto Nicola nel mio ufficio e ho visto il suo curriculum ed ero io onorato a conoscerlo, dopo 10 minuti sembravamo fratelli. Mi ero montato la testa, mi vedevo già come attore: quando mi ha spiegato la sua intenzione e il suo sogno… È un sogno anche per me, sembra che stiamo parlando di qualcun altro. Ho incontrato poi Beppe ed ero un suo fan, anche con lui dopo 10 minuti mi sembrava di conoscerlo da sempre: mi ha fatto rivivere l’Enzo e il percorso che ha fatto. Mi sono rivisto e mi sono emozionato”.

Sara Zanier interpreta Carla, la moglie di Marco/Enzo nel film TV:

“Si racconta l’amore, la famiglia, il sacrificio dietro ogni gesto di grande coraggio. Carla è molto forte, deve far forza a suo marito e affrontare la situazione più dura: un problema di salute del figlio, da mamma è stata una prova molto dura. Sono molto orgogliosa di aver fatto parte di questo progetto e mi porto dietro un bagaglio di emozioni fortissime, mi sono molto emozionata a guardare il film e felice di aver lavorato con Beppe, un attore molto molto generoso. Anche Nicola è stato fondamentale, ha una sensibilità e una poeticità non indifferenti”. 

Questo ruolo non è il primo “eroe” per Beppe Fiorello, l’attore siciliano che ha anche interpretato una fiction su Mimmo Luciano (bloccata in attesa del giudizio sul sindaco di Riace): 

“Mi spinge la curiosità: voglio approfondire una storia che altrimenti non avrei potuto scoprire. Quando sono un po’ sconosciuti mi stimola ancora di più farli conoscere. Per anni ho subìto aspettative su ascolti, da qualche anno non ci penso più perché il valore di quello che faccio è nella storia che racconto e mi concentro solo su quello che devo fare, ma non è vero la mattina dopo c’è ansia!!!”. 

A spingerlo a scegliere la storia di Il Mondo sulle spalle anche il fatto che fosse ambientata nel Nord:

“Mi ha anche colpito che fosse una storia del Nord Italia, anche perché il problema del lavoro non riguarda solo il Sud che sui temi sociali è sempre più con le spalle al muro. Perdere lavoro è un tema universale, mi ha incuriosito avvicinarmi a una parte d’Italia che si conosce meno”.

Conclude la conferenza stampa il vero protagonista Enzo Muscia che proietterà il film TV in fabbrica:

“Ho aperto una filiale a Torino dove lavorano persone licenziate dalla precedente gestione: seppure poche, solo sei, ho dato possibilità di rifare il lavoro che facevano. L’obiettivo di ogni anno non è il conto economico, voglio fare altre 10 assunzioni entro il 2019. Ma vi prego non chiamateli operai o dipendenti, sono collaboratori e amici miei”.

Un bel ritratto di resilienza, resistenza, dignità e amore per gli altri è quella al centro del film Tv, per vedere Il mondo sulle spalle l’appuntamento è su Rai 1 martedì 19 febbraio.

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