Il testimone invisibile, il noir italiano al cinema dal 13 dicembre

Ispirato a Contratiempo, diretto da Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato

Il testimone invisibile, il noir italiano al cinema dal 13 dicembre © Andrea Pirrello

Il testimone invisibile sarà al cinema il 13 dicembre ed è un noir italiano diretto da Stefano Mordini e interpretato da Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato. 

Al centro del noir di Mordini, ispirato al film spagnolo Contratiempo di Orol Paulo, l’omicidio di Laura, la fotografa amante dell’imprenditore Adriano Doria. L’uomo si risveglia in una camera d’albergo con il cadavere della donna, chi è stato a ucciderla? Per scagionare Adriano, l’avvocato Ferrara ha una sfida contro il tempo: 180 minuti per scoprire la verità. “Sono i dettagli a fare la differenza”, dice l’avvocato Ferrara a Doria in una scena e la dialettica fra i personaggi è al centro del film di Mordini:

“Era scritto così, il film se approfitta del linguaggio, la frase sui dettagli non si traduce in linguaggio cinematografico, ma controllando in campo lungo i vari dettagli che formano il film, i personaggi li abbiamo decisi sin dall’inizio lavorando di sottrazione della fisicità, sono stati portati in scena così, non c’è nulla di improvvisato”.

Adriano Doria è interpretato da Riccardo Scamarcio che aveva lavorato con Mordini in Pericle il nero:

“Abbiamo fatto una scelta precisa, portare in scena questi personaggi rispettando alcuni meccanismi del giallo e del thriller, c’è un rigore formale, abbiamo lavorato in questo senso: una cosa così precisa non l’avrei mai fatta. Adriano è all’apice della sua carriera ma in realtà è come se gli scheletri lo riportino a una realtà complicata, vive una relazione con amante, la frase del film non c’è salvezza senza sofferenza è emblematica. Abbiamo lavorato, un film del genere è anche divertente, avevamo un tempo complesso, intenso e la tensione del lavoro coincide con questo”. 

La vittima di questo noir è la fotografa Laura, interpretata da Miriam Leone, protagonista della black comedy Metti la nonna in freezer a cui Il testimone invisibile è legato:

“È stato un privilegio entrare in questa coppia artistica, io sono felice e onorata per aver lavorato con questo cast, siamo stati insieme in Trentino, il bosco ci ha uniti come Stefano che ci ha diretti nel dettaglio, nel tempo, contro tempo, luci e ombre di questa storia. La bellezza di Laura è stato scomporre quello che è solitamente una persona sola, mettere luce nell’ombra e ombra nella luce, questo cammino a ritroso conduce alla fine alla verità”. 

Fra i due amanti s’inserisce il personaggio di Tommaso Garri, un padre alla ricerca di giustizia interpretato da Fabrizio Bentivoglio:

“Si trova a dover far lui le indagini, ad andare sulle tracce dell’assassino, si trova con la polizia reticente, ricostruisce una possibile verità sulla scomparsa di questo figlio, ha un’autosufficienza nel farsi giustizia”.

Maria Paiato, invece, interpreta l’avvocato Ferrara che ha 180 minuti per dimostrare l’innocenza di Doria:

“È antipatica, come mi suggeriva anche Stefano, ha un approccio scostante e sprezzante, ha delle piccole crepe misteriose che non sono lì per caso. Virginia Ferrara è scelta perché è un avvocato potentissimo e porta un’energia funzionale alla ricerca del dettaglio e della verità. Non è stato semplice, un ruolo così importante non mi era mai arrivato, è come se fosse la prima volta, il teatro è una componente molto importante, anche Stefano ha adottato un approccio teatrale, lavorando sulla battuta entrando nelle piccole cose, non mi ha abbandonato mai, mi è stato addosso e mi sono sentita accudita”.

Mordini è stato molto “addosso” ai suoi attori, un atteggiamento che i quattro protagonisti hanno apprezzato. Nel film nessuno svela la sua natura e tutti potrebbero essere colpevoli:

“Sicuramente semplifica seguire una linea, è come camminare su un filo, sembra facile, ma non lo è. Anche su di noi Stefano ci è stato addosso sulle battute cosa dire non dire – spiega Miriam Leone – ho sempre aggiunto un’innocenza nella colpevolezza. Il testo è stato per noi la guida, nel momento in cui la regia, il luogo, i costumi tutto ti mette in una condizione magica, il film è bello perché ti dà questa magia”.

“C’è dietro il racconto della verità, sono personaggi che cercano giustizia, non importa che la fanno solo o meno, ma si assumono la responsabilità – aggiunge il regista – Ai genitori, per esempio, gli negano di rivedere il corpo, come i desaparecidos. Bentivoglio ha citato Shakespeare, ognuno di loro ha interpretato qualcuno diverso dal personaggio stesso seguendo un testo preciso in un film da camera”.

Il bosco e i luoghi in cui è girato sono in Trentino Alto Adige, la Trentino Film Commission ha anche preso parte alla produzione del film, l’hotel del delitto è l’Active Olympic in Val di Fassa. Il testimone invisibile è un noir, per realizzarlo il regista e i suoi attori si sono ispirati ad alcuni grandi nomi del genere, fra i quali Alfred Hitchcock. La donna che visse due volte è il capolavoro del regista inglese che citano Scamarcio e Leone:

La donna che visse due volte, qui le versioni sono tre: c’è la scelta che ti porta a scegliere una strada invece di un’altra, dopo l’errore fatale la strada va precorsa anche se si finisce per schiantarsi”.

Non è la prima volta che né Miriam Leone, né Riccardo Scamarcio interpretano un noir:

“Il noir mi piace, anche da interprete l’ho sempre cercato, la scelta di questo film come per tutti al di là del genere sono stati i partner con cui ho lavorato: Stefano, Warner Bros, Roberto Sessa, persone con cui mi sento protetto, il lavoro dell’attore è basato sulla fiducia, bisogna fidarsi delle persone con cui si lavora, bisogna mettere in scena qualcosa di autentico, lui è un regista, ero certo di essere in un ambiente dove potevo esprimere il meglio”.

Alla base del film il noir spagnolo Contratiempo, il film campione d’incassi dello spagnolo Oriol Paulo (disponibile su Netflix):

“Al di là del film di Paulo, i riferimenti ovviamente sono quelli del genere più classico, invece di attingere al noir francese ed europeo, siamo andati verso il noir classico americano, difficile non citare Hitchcock, l’eleganza del racconto che il maestro aveva nel portare avanti la scena. Il testimone invisibile è un film con pochi tagli, è stato costruito con una certa eleganza”.

A proporre il copione del film spagnolo al regista è stata la Picomedia, come spiega Maria Teresa Favia:

“Il cinema italiano è pieno di remake, commedie francesi, spagnole, benvenuti al sud, il cinema italiano trae ispirazione dai successi di altri Paesi, abbiamo scelto e visto un film bellissimo e e abbiamo cercato di dare un’intensità diversa rispetto all’originale”. 

Il film originale, come spiega Mordini, è servito da punto di partenza:

“Abbiamo lavorato di precisione, Contratiempo, il film da cui è tratto ha un plot diverso, oltre alla casa e il bosco si doveva enfatizzare la parte con cui si racconta il genere, abbiamo cercato di lavorare il più possibile su questo, su particolari che nel film spagnolo non potevano essere portati in scena, la prima volta. Il copione originale è servito come una forma di studio, di conforto, ho un profondo rispetto per la sceneggiatura dalla quale ho attinto il film, ma anche il nostro è molto bello”. 

Il testimone invisibile vi aspetta al cinema dal 13 dicembre prodotto da Warner Bros e da Picomedia. 

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