Presso la Galleria La Pigna, un’esposizione pittorica dirompente di ritratti femminili, protagoniste ed eroine delle opere liriche di Puccini, Verdi e Mozart.
Fino al 18 marzo alla personale dal titolo “Sorgenti. La donna nell’opera lirica”, presso la Galleria La Pigna sarà possibile ammirare i dipinti di Imma Battista, musicista, pianista, scrittrice e pittrice, una personalità poliedrica, amante della bellezza intesa come valore supremo di equilibrio, armonia e senso civico, soprattutto da trasmettere alle future generazioni, ai giovani, presenti in gran numero alla presentazione della mostra.
Protagoniste dei dipinti di Imma Battista sono le grandi donne, eroine delle opere liriche di Verdi, Puccini e Mozart, riuscendo a coniugare pittura, musica e letteratura in una perfetta sintesi. Il loro volti attraggono l’attenzione dello spettatore, quasi a voler uscire dalla dimensione del dipinto per ergersi a modello di forza, coraggio e volontà di azione.
“Nei miei dipinti non vi è estetismo, ma valori profondi di forza, coraggio, difesa dei propri sentimenti da trasmettere alle nuove generazioni. I volti delle protagoniste sono a me familiari e l’intensità del loro sguardo è al centro della mia opera. La donna è una sorgente, ricca di sentimenti, con un ruolo fondamentale nell’arte. Inoltre, mi preme sottolineare il contributo artistico e sociale dell’opera lirica, recentemente divenuta patrimonio culturale immateriale dell’Unesco – ci racconta l’artista Imma Battista – Realizzo i miei quadri anche con l’utilizzo di materiale applicato sulla tela scelto con cura e che serve a dare risalto e significato alla figura femminile. Spesso proviene da un riutilizzo, come nel dipinto raffigurante la Turandot, con stampe provenienti dalla Cina, tra cui guardando con attenzione si po’ scorgere uno spartito e anche un ritaglio con la firma di Puccini. Tutto è eseguito con estrema cura e amore per l’arte”
Il rosso passionale ed emotivamente intenso è presente in quasi tutti i dipinti, pervade l’atmosfera coinvolgendo lo spettatore e facendo risaltare i volti della Turandot, nell’opera “La ragazza del Turan” o la cascata di camelie a simboleggiare l’amore di Violetta nella Traviata di Verdi, nel dipinto “Il pianto delle camelie” e ancora i motivi decorativi e un doppio filare di finti mattoni ci porta a riconoscere il volto di Giulietta, nel dipinto “Il balcone di Verona” i spirato all’opera di Bellini.
“I volti delle protagoniste femminili escono dallo sfondo, quasi a volerci raggiungere, e gli elementi dorati applicati illuminano e caratterizzano l’immagine – spiega il professor Mario Dal Bello che ha introdotto alla mostra – Questi dipinti rappresentano un viaggio nell’amore, vissuto nei suoi più variegati aspetti, intenso, passionale, ma anche disperato, assoluto, egocentrico fino a diventare cattivissimo come nel dipinto “Vissi d’arte”, ispirato alla Tosca di Puccini. Un viaggio che vive e possiamo percorrere attraverso gli sguardi delle protagoniste e il colore.”