“In poche centinaia di metri quadrati si passa dalla storia dell’antico Egitto e dell’antica Grecia alle glorie imperiali romane, bizantine e ottomane fino alle vicende della moderna Turchia, alleata della Germania imperiale e con essa legata nel tragico destino della sconfitta del 1918. Qui inoltre, ogni anno, nelle 28 notti del Ramadan, gli stambulioti si ritrovano per mangiare, bere, ridere, scherzare fino all’alba aspettando la prova delle lunghe ore del digiuno diurno.”
Con queste parole lo storico Franco Cardini nel suo libro “Istanbul” descrive l’essenza della grande città turca. Da una parte il caos della metropoli, dall’altra la magnificenza delle tracce romane, bizantine e ottomane. Bambini di 5 anni che chiedono l’elemosina su un lato e sull’altro le sontuose villette sul Bosforo. Fedeli che rispettano puntualmente il Ramadan e giovani che fanno aperitivi alcolici come i propri coetanei a New York. Andare a Istanbul è come immergersi in un vortice di cultura e vitalità.
Il cibo – servito ovunque, di qualità eccelsa – fa di Istanbul un luogo da non visitare per chi abbia a cuore la linea. Abbuffate che possono essere compensate dalle passeggiate chilometriche sul Corno d’Oro o sul Bosforo, nelle vie commerciali nei dintorni di Piazza Taksim e a Sultanameth, sede di Santa Sofia, la Moschea Blu e il Topkapi, il palazzo del sultano.






Mete turistiche immancabili cui si possono unire crociate sul Bosforo o gite nella suggestiva parte asiatica della città, da Uskudar a Beylerbeyi. Ma anche esplorazioni negli angoli più nascosti come il triangolo che va da Fatih, Fener e il distretto di Eyuz. Stradine tranquille piene di anziani che giocano a carte, moschee, chiese ortodosse e sinagoghe. La vecchia Istanbul è rimasta li, costumi intatti e lontano dal caos. Una Trastevere diurna.



Per le strade di questa metropoli di 16 milioni di abitanti che tra poco tornerà al voto per scegliere il proprio sindaco – qualche settimana fa aveva vinto il candidato avverso a Erdogan, quindi tutto da rifare – ragazze con il velo camminano insieme a ragazze con il capo scoperto, l’influenza della religione non sembra aver scalfito l’anima laica di un paese dal passato glorioso e dal presente incerto.
Un viaggio per curiosi, amanti dell’esplorazione urbana e rispettosi di una cultura differente.
Un viaggio per ricchi, backpackers, studenti squattrinati, famiglie e anziani. Un viaggio per tutte le tasche da fare a tutti i costi.









