Finalmente di nuovo a Roma, Jago ha presentato la sua ultima creazione la “Pietà”, che continua a ricevere consensi e ammirazione. Un’opera che vuole raccogliere il dolore e la sofferenza dell’umanità nella rielaborazione di un modello noto, ma che si carica di nuovi significati contemporanei. L’opera è “una rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di dolore, in cui l’umanità si è identificata per secoli”. L’installazione, curata da Tommaso Zijno e organizzata con i partner Studio Arte 15, FERCAM Fine Art e P.L. Ferrari, rientra nel progetto “Una porta verso l’infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, all’interno del ciclo ‘Arte e Liturgia’, promosso dal Rettore della Basilica di Santa Maria in Montesanto, Monsignor Walter Insero.
Conosciuto già per il busto-ritratto di Papa Benedetto XVI presentato alla 54° Biennale di Venezia (2009), poi spogliato dei suoi paramenti nell’incredibile rielaborazione dell’opera “Habemus Hominem” (2018), fino all’opera “The First Baby” inviata sulla Stazione Spaziale Internazionale in occasione della missione Beyond dell’ESA (2019-2020), prima opera d’arte nello spazio, o la scioccante istallazione “Look Down”, il bimbo in catene, posizionato nella notte del 5 novembre 2020 in Piazza Plebiscito.
Per La Pietà, Jacopo Cardillo, in arte Jago, ha avuto il coraggio di ispirarsi all’opera di uno dei più grandi scultori della storia senza creare imitazione. La sua ispirazione è andata oltre e, se pur è inevitabile nella nostra mente il ricordo della celebre Pietà di Michelangelo, sappiamo che ci troviamo di fronte ad altro. Vi è un nuovo messaggio in cui emerge, con tutta la sua forza dirompente, la sofferenza visibilmente espressa, ma dignitosamente vissuta, di un padre che sostiene il corpo esanime del figlio.
La sua forza fisica può ben poco di fonte al dolore che nell’immobilità del corpo, è tutto concentrato nell’intensità del volto e delle rughe che incidono profondamente il marmo. Qui visibile la bravura di Jago, che lavora il marmo, suo materiale prescelto, con grande abilità tecnica.
Il percorso creativo e di realizzazione è sempre condiviso dall’artista, non solo attraverso le fotografie, ma anche con filmati lanciati sulle diverse pagine social, riuscendo così a coinvolgere un numero elevato di giovani e facendo della creazione artistica un momento di condivisione: 300.000 circa i suoi follower su Facebook e quasi 600.000 su Instagram.