Leaving Neverland, lo scioccante documentario che accusa Michael Jackson di aver commesso abusi su due minori arriva finalmente in Italia e sarà trasmesso il 19 e il 20 marzo sul Nove.
Il documentario di HBO ha causato moltissime polemiche negli USA e racconta gli abusi subiti da James Safechuck, all’epoca dei fatti 10 anni, e Wade Robson, 7, tutti e due erano molto vicini e amici della star di Thriller. Adesso che hanno 40 e 36 anni, Safechuck e Robson sono finalmente usciti allo scoperto e hanno denunciato la star del pop per le violenze subite quando erano piccolissimi.
Il documentario di Dan Reed analizza le loro storie, intervistandoli e intervistando le loro madri e i loro familiari più stretti, fratelli, sorelle e le due mogli. Dopo aver taciuto per anni, sia Safechuck che Robson sono riusciti ad affrontare le loro drammatiche esperienze solo dopo essere diventati entrambi genitori.
Molti fan di Michael Jackson riconosceranno i due protagonisti: James Safechuck aveva girato con Jacko uno spot della Pepsi negli anni 80, mentre Wade Robson dopo essersi fatto conoscere per aver imitato le movenze della star lasciò la nativa Australia per trasferirsi a Los Angeles e diventare un coreografo famosissimo.
Girato dal regista dei documentari Three Days of Terror: The Charlie Hebdo Attacks e Terror at the Mall, Leaving Neverland ha avuto la sua premire al Sundance Film Festival.
Com’era prevedibile moltissimi fan di Michael Jakcson e i suoi legali hanno risposto alle accuse contenute nel documentario – che si avvale di una terza parte una sorta di epilogo con le interviste di Oprah Winfrey a James Safechuck, Wade Robson e al regista. Alla giornalista americana il regista Reed ha risposto così al perché il film non è più focalizzato sul clan degli Jackson o su MJ:
“Non è un film su Jackson, ma è su quello che è successo a Wade e a James. Qual è l’interesse giornalistico di intervistare qualcuno che ti dice Beh, Michael è un ragazzo splendido non farebbe mai nulla del genere a un bambino. Specialmente quando hanno un interesse nel discreditare e distruggere questi uomini”.
Il regista ha poi sottolineato che né Wade Robson, né James Safechuck hanno interessi nel sabotare o nel discreditare la famiglia Jackson.
Leaving Neverland è uno splendido documentario sui meccanismi e gli attori che si prendono parte a un abuso su un minore, citando anche la sentenza che vide protagonista Jackson quando era ancora in vita. In molti giornalisti e non si chiedono se sia possibile ancora oggi ascoltare le canzoni del re del pop per la moglie di James Safechuck nel documentario:
“Questo tipo di abuso si registra molto tardi nella tua vita, quando sei così piccolo sei così ferito e non riesci neanche a capire cosa ti è successo. Non possiamo cambiare la storia: Michael non c’è più, ma non cambia il fatto che ha distrutto la vita di queste persone e la gente ancora lo ama”.
“Aveva delle parti fantastiche di sé – conclude Safechuck – la gente ama la sua musica quindi lui è eccezionale. In molti sono cresciuti con lui perché è diventato famoso quando era bambino. Per molti è impossibile credere che abbia fatto determinate cose e in molti preferiscono far finta di non sentire”.
Leaving Neverland è stato prodotto e diretto da Dan Reed – che ha curato anche la fotografia -. montato da Jules Cornell, prodotto da Marguerite Gaudin, Nancy Abraham e Lisa Heller. È una coproduzione HBO e Channel 4.