“Tutti partivano, non c’era casa che non piangesse. Pareva la guerra; e come quando c’era la guerra, le mogli restavan senza marito e le mamme senza figlioli… e i meglio giovani del paese andavano a lavorare in quella terra incantata che se li tirava, come una malafemmina”. (M. Messina)
Con queste parole comincerà la terza serata del Festival “Di voci e di suoni” a Caprarola, con lo spettacolo “Li viaggi de Ulisse” per la regia di Romolo Passini.
Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, l’emigrazione italiana verso le Americhe fu enorme, coinvolgendo circa nove milioni di persone. La mancanza di speranza in un miglioramento della propria condizione sociale, senza dubbio, fu uno dei principali motivi di questo esodo di massa. Anche da Caprarola partirono in molti, volevano diventare americani, volevano diventare ricchi, come Vittorio e Peppe che, insieme alle rispettive mogli, Tuta ed Annetta, si imbarcano, destinazione Nuova York. Una volta giunti nella terra promessa, faranno una serie di incontri alquanto bizzarri che condizioneranno fortemente la loro permanenza nel “nuovo continente”.
Una storia che trae spunto da fatti realmente accaduti e dai racconti dei nostri nonni, poveri emigranti che, per sfuggire alla fame e alla miseria, attraversavano quell’immenso e temuto mare, con il timore di non far più ritorno a casa.
La Compagnia Teatro Popolare “P. Liuzzi”, con questo nuovo spettacolo, scritto e diretto da Romolo Passini, festeggia i 45 anni di attività, da subito è stato scelto di recitare in dialetto caprolatto, proprio per utilizzare il linguaggio che genitori e nonni usavano per raccontare le loro storie e quindi anche la nostra.