La bara in chiesa sulle note dei Pink Floyd
L’ultimo saluto tra lacrime e applausi. Così è stato accolto l’arrivo del feretro di Eleonora Giorgi – morta lunedì a 71 anni – nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma sulle note di Wish you were here dei Pink Floyd. Tra due ali di folla sistemata dietro le transenne, convogliata nella piazza già da quasi due ore prima dell’inizio della cerimonia prevista alle 16, per primi sono arrivati i familiari dell’attrice, tra cui i due figli, Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli e la nuora Clizia Incorvaia con la figlia Nina. Sulla bara una foto dell’attrice da giovane nella sua sfolgorante bellezza. L’attore e regista Carlo Verdone in prima fila per salutare l’amica con cui aveva girato Borotalco e Compagni di scuola.
A celebrare le esequie monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e da novembre rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, nota anche come Chiesa degli Artisti. Che ha detto: “Oggi il cuore è stracarico di tristezza e di dolore, ma dobbiamo dare testimonianza della speranza. Noi non perdiamo mai coloro che amiamo, perché li possiamo amare in colui, Gesù, che è morto e risorto”. E ha citato Cesare Pavese: “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Per il suo ultimo saluto è stata la stessa attrice a lasciare l’indicazione di due canzoni da suonare per l’ingresso e per l’uscita dalla messa funebre: A whiter shade of pale (1969) dei Procol Harum e Wish you were here (1975) dei Pink Floyd.