L’università Cattolica inaugura l’anno accademico nella sede di Roma

Tante le autorità presenti. Schillaci, 'grande lavoro sulla Sanità, richiede giusti tempi'

All’insegna della difesa dei valori fondanti e dell’obiettivo di educare nel modo corretto i futuri medici, il Rettore Franco Anelli ha inaugurato l’Anno Accademico 2023/2024 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore presso la sede di Roma.

Alla cerimonia hanno preso parte: i rettori delle altre università, diverse autorità come il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, accompagnato dal Presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma e alcune personalità del mondo della politica. Per l’occasione sono intervenuti il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia professor Antonio Gasbarrini e il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa.

Scontiamo anni “di definanziamento della sanità e di vincoli assunzionali che hanno determinato diverse difficoltà. Per affrontarle stiamo facendo un grande lavoro che richiede i giusti tempi. Soluzioni immediate non esistono. I posti disponibili per l’ammissione alla facoltà di Medicina sono passati dai 16.354 dello scorso anno ai 18.133 del 2023-2024. Nei prossimi 7 anni si stima un incremento di 30 mila posti, che però non sarà un aumento indiscriminato: dobbiamo basarci sul fabbisogno di medici e sulla capacità del nostro sistema di assicurare una formazione di qualità”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Sono aumentate – aggiunge – le borse di studio di specializzazione. Ma registriamo carenza di aspiranti, soprattutto per alcune aree come la medicina d’urgenza, l’anestesia, l’anatomia patologica. A queste specializzazioni ‘orfane’ dobbiamo prestare attenzione, così come alla laurea in scienze infermieristiche. Oggi la salute dei cittadini è al centro dell’agenda politica e con le misure varate in questo anno abbiamo voluto dare primi importanti segnali, cui ne seguiranno altri, per incentivare i giovani a lavorare in Italia che vanta un servizio sanitario d’eccellenza”. “Abbiamo portato il Fondo sanitario nazionale al livello in assoluto più alto – prosegue Schillaci – Sono risorse che serviranno a rafforzare i servizi e a cercare di pagare meglio gli operatori sanitari, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa. A questo proposito, voglio ricordare il contributo fornito dalla Sanità privata no profit, che è a tutti gli effetti parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale e che con grande agilità organizzativa e sacrificio mette le proprie competenze al servizio dell’interesse pubblico”. “Ricordo poi – conclude – gli investimenti che verranno attuati per rafforzare la sanità territoriale e di prossimità, dove l’impegno dei giovani medici sarà fondamentale anche per alleggerire la pressione sui pronto soccorso. Sono molti gli obiettivi che abbiamo e tutti convergono verso la massima attenzione per ogni condizione di fragilità, in cui ritroviamo il senso forte di una comunità che deve guardare al futuro con coraggio e fiducia”.

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